Intervenuto ai microfoni dei giornalisti durante la serata Ale&Ricky, dedicata alla memoria di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, scomparsi il 15 dicembre 2006 a Vinovo, Luciano Spalletti parla della diversa gestione degli infortuni in Russia e in Italia: "Ci sono meno 20 gradi, eppure i giocatori non si fanno male: qui si litiga sugli orari delle partite e non ci si cura di campi come quello di Verona. In Russia su 24 giocatori ho avuto due infortuni muscolari. Perché? Col mio preparatore Bartoli la risposta ce la siamo data: è la testa, la pressione sette giorni su sette. In Francia, Spagna, Inghilterra, Germania e anche in Russia a meno 20 non ci si fa male come qui". Singolare la foto che lo ritrae esultante a torso nudo mentre festeggia in mezzo al campo la vittoria del campionato russo. "Visto che tutti dall’Italia mi chiedevano se faceva freddo, ho fatto vedere che ci si può stare".

Al tecnico dello Zenit viene chiesto anche del momento dell'Inter: "Benitez è bravissimo: possibile che questo signore vince dovunque e sbaglia tutto solo in Italia? Moratti potenzierà la squadra e l’Inter tornerà a dire la sua, anche se la distanza dal Milan mi sorprende".

Tuttavia, secondo Spalletti, che ha ribadito la volontà di rimanere a San Pietroburgo, non sarà la squadra nerazzurra a ricoprire il ruolo d'antagonista del Milan: "La Juve da primato non stupisce: ha un complesso fortissimo. Del Neri s’è fatto conoscere, ha più confidenza e i risultati si vedono. Io penso sia quella che col Milan ha più possibilità di arrivare in cima alla fine. Mi fa piacere rivedere Aquilani ai suoi livelli prender per mano la Juve. Ci avevo parlato dopo i tre infortuni consecutivi: rischiava di andare in confusione sui metodi di lavoro da utilizzare, ha trovato pace e grazie a quello può liberare la sua creatività".

Sezione: News / Data: Mar 07 dicembre 2010 alle 13:47 / Fonte: Tuttosport.com
Autore: Daniele Alfieri
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