"Il campo? Mi ricorda San Siro di 15 anni fa, si scivola, è rischioso e purtroppo la soluzione non è ancora stata trovata. E' un campo molto pericoloso": è la denuncia di Javier Zanetti, che riporta in primo piano il 'caso' dello stadio condiviso da Inter e Milan. Le squadre cittadine sono accomunate da una inquietante catena di infortuni e il fattore campo può avere delle responsabilità. Ieri, il cedimento di Obi e Milito per l'Inter, mentre il Milan ha 'perso' Inzaghi e Pato. E questi sono solo gli ultimi. Rafa Benitez - la cui squadra è quella che patisce di più la falcidie degli infortunati - elenca il 'fattore campo' come una delle possibili cause, pur riconoscendo che non ha basi scientifiche.

Lo Stadio Giuseppe Meazza, noto principalmente come Stadio San Siro dal quartiere in cui sorge, è stato inaugurato nel 1926 e fa parte della storia calcistica italiana e europea per prestigio e capienza, tanto da essere chiamato la Scala del Calcio. Sotto accusa è l'ultima modifica apportata per i Mondiali di calcio del 1990, quando venne costruito il terzo anello e posata la copertura dell'impianto che attualmente ha una capienza di 85.700 posti, tutti a sedere ed interamente al coperto. Il nuovo anello - in sostanza - avrebbe chiuso il passaggio dell'aria creando un accumulo di umidità tale da rendere sdrucciolevole e viscido il prato soprattutto nella stagione fredda. E, quello che fino a pochi giorni fa si sussurrava, viene detto ad alta voce dal capitano dell'Inter nella notte del derby. Il Meazza ha bisogno di manutenzione: il prato va risistemato, ma fino ad ora per questioni di convenienza si è preferito rizollarlo tre o quattro volte a stagione.

Il problema è rappresentato dai costi troppo elevati per il Comune, che non ha le casse piene: servono 12 milioni di euro per risistemare il tutto e migliorare la struttura, specie gli intradossi del secondo anello. E - visti i tempi di vacche magre dell'amministrazione - dovrebbero rimediare Milan e Inter. Le due società sborsano 4 milioni di euro a testa l'anno per il canone d'affitto al Comune, di cui la metà va al miglioramento dell'impianto, che tra l'altro si distingue in negativo fra gli stadi da Champions League perché non ha un sistema di collegamento internet wi-fi per gli operatori dell'informazione. L'idea alla quale si lavora è quella di firmare una concessione in 'diritto di superficie' per 100 anni in modo da permettere alle due società di poter investire senza vincoli.

Inter e Milan ragionano anche sull'idea di costruire nuovi stadi di proprietà. "San Siro resterà la casa di Milan e Inter ancora per molti anni - è però la previsione dell'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani -, stiamo cercando di rinnovare la convenzione con il Comune per poter adottare delle migliorie, ma questo ci obbligherà a giocare qui almeno fino al 2016".
 

Sezione: News / Data: Lun 15 novembre 2010 alle 19:44
Autore: Redazione FcInterNews
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