Era il 21 gennaio, si giocavano i Quarti di Finale di Tim Cup e nell’Inter faceva il suo esordio un giovane dalla Primavera; questo ragazzo appena 18enne, avendo festeggiato la maggiore età neanche due settimane prima, stupiva per la sua sicurezza da veterano, per la sua elegante falcata, tale da scomodare paragoni con pilastri della leggenda del club nerazzurro.
Quel ragazzo era Davide Santon; il giovane terzino da quella partita in poi non lascerà mai più il campo, grazie a delle prestazioni davvero impressionanti, per una sicurezza innata, neanche avesse alle spalle 10 anni di presenze con la maglia nerazzurra.
In quel periodo si sprecavano i paragoni con Giacinto Facchetti, il terzino sinistro della storia nerazzurra, anche lui giunto in prima squadra giovanissimo, proprio come Davide.

Il ragazzo comunque manteneva sempre alta la concentrazione e non si faceva avvolgere totalmente dai complimenti e le sue prestazioni erano sempre all’altezza e da voti alti, tanto da ammattire sia a Milano che a Manchester il Pallone d’oro Cristiano Ronaldo che, a fine gara, sommergerà di complimenti il ragazzo nerazzurro.
Ma si sa che in Italia non c’è una giusta via di mezzo e per farla breve, un giorno sei un campione osannatissimo, l’altro a stento ricordano il tuo nome.
A Davide, purtroppo è successo questo; forse le troppo attenzioni, forse il voler bruciare le tappe da parte di qualcuno (ogni riferimento al C.T non è puramente casuale) ha fatto si che Davide perdesse il giusto sentiero, quello che stava percorrendo senza intoppi, a partire da quel 21 gennaio 2009.

La nuova stagione lo vede relegato alla panchina; cominciano a sprecarsi parole e pagine, sul suo possibile addio, su un rapporto burrascoso con Josè Mourinho e Davide che, ha pur sempre 18 anni ne risente e diventa vittima di tutto ciò, anche di quei successi accumulati in mesi ad alto livello.
Mourinho non ha mai avuto un cattivo rapporto con colui che ama chiamare Bambino; Mourinho grande motivatore e grande scopritore di giovani, ha usato il bastone e la carota con Davide, proprio come fece con quel Mario Balotelli che, nel periodo in cui Santon esplodeva, era descritto come un calciatore in conflitto col suo allenatore e con la valigia già pronta.
Con Mou le seconde possibilità ci sono sempre; Mario la ha avuta, l’ha sfruttata e ora è uno dei punti fondamentali dell’Inter.
Davide l’avrà, a causa dell’infortunio lunghissimo di Chivu, e se riuscirà a trovare quell’entusiasmo, quella sfrontatezza buona che hanno i giovani quando si trovano ad affrontare la competizione di gente più grande, potrà ambire anche al mondiale, e lo potrebbe fare da giocatore dell’Inter, perché tutti aspettano il ritorno di quel ragazzo appena 18enne che esordì in Tim Cup, il 21 gennaio 2009.

Sezione: News / Data: Gio 07 gennaio 2010 alle 11:31
Autore: Alberto Casavecchia
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