Mancini in estate è stato chiaro con Thohir: per tornare al vertice del calcio italiano serve una squadra fisica. Con buona pace di Sacchi. Lo sottolinea oggi il Corriere dello Sport. "Una rivoluzione ispirata da anni vissuti come protagonista nel calcio giocato ma pure dei primi scudetti morattiani quando la squadra aveva demolito record su record grazie ai cingoli di Ibrahimovic e Vieira. Mancini, pur non avendo a disposizione la potenza di fuoco del petroliere, ha voluto allestire un’Inter che fosse pronipote di quella che aveva gettato il seme che avrebbe portato al Triplete sotto la gestione Mourinho, un altro che ha sempre badato più alla prosa, ai tituli, piuttosto che sulla poesia". E i numeri danno ragione al tecnico marchigiano: "L’Inter sarebbe tra le grandi pure negli altri quattro campionati europei di vertice (ovvero Premier, Liga, Bundesliga e Ligue 1) - si legge sul quotidiano romano -. A oggi, soltanto Bayern Monaco (inarrivabile con 5 gol subiti e 40 segnati) e Atletico Madrid (6 reti incassate e 17 realizzate) subiscono meno reti dell’Inter che, nei fatti, dimostra di essere già all’altezza - per quanto concerne la sua solidità difensiva - delle grandi di Champions". Segna poco? Vero, ma succede anche perché proprio per dare copertura, gli attaccanti si sacrificano tanto in fase di ripiegamento.
 


 

Sezione: News / Data: Mar 24 novembre 2015 alle 11:48 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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