A spezzare una lancia in favore di Balotelli ai Mondiali in Sudafrica è Roberto Omini, che su Sportmediaset.it perora la causa azzurra dell'attaccante nerazzurro, ricordando precedenti illustri e fortunati per l'Italia:

Sfrontato com’è, come solo lui sa esserlo, Mario Balotelli ha scelto di scavalcare gli orizzonti nerazzurri, e all’ennesimo - stucchevole - quesito su “perché non esulti dopo un gol?”, ha detto che lo farà, sì, ma in maglia azzurra, nella finale del Mondiale. In Sudafrica, crediamo. E’ uno dei tanti modi di essere SuperMario, quello che maltratta gli avversari, peraltro ben ricambiato; quello che in campo sa fare - calcisticamente - cose esagerate; un talento che a 19 anni è al centro di tutte le attenzioni; la dannazione e l’orgoglio dell’Inter, di Mourinho (dannazione) e di Moratti (l’orgoglio). Un prototipo di campione che è troppo, in tutti i sensi. E che adesso si apre una porta tinta d’azzurro, nell’attesa di sapere da Marcello Lippi - che lo ama? O lo detesta? - cosa possa accadere da qui ad aprile-maggio.

E qui si apre una discussione, ampia. Non vale soltanto la pena chiedersi e chiedere se Balotelli merita di giocare da titolare Inter-Chelsea, in un’Inter che può vantare Milito, Eto’o e Pandev; forse è il caso di sondare anche il marchio-Italia, una Nazionale afflitta in attacco dalla crisi di Del Piero, dai malanni di Totti, Toni e Iaquinta, dalla sparizione di Amauri, dagli interrogativi su Di Natale, Quagliarella e Pazzini, se abbiano o no spessore internazionale; e dunque pensare a Balotelli, a un attaccante che è davero formidabile, ai suoi fuori onda, al fatto che indiscutibilmente sta crescendo, giorno dopo giorno, gara dopo gara, eccesso dopo eccesso.

Non è un approccio banale, sul quale dipingere ancora il solito caso-Balotelli. E’ un caso nerazzurro e anche azzurro, che ricorda un po’ l’Italia del 1978 verso i Mondiali d’Argentina, che avvertiva il bisogno di energie nuove e forti, nonostante la ritrosia dell’allora cittì Bearzot, alla fine convinto a portarsi appresso il 22enne Paolo Rossi, goleador del Vicenza, e Antonio Cabrini, 21enne esterno sinistro della Juventus. Le mosse decisive di un Mondiale bello e sorprendente, chiuso al quarto posto, preludio al trionfo di Spagna ’82. Oggi scortando Balotelli con un altro suo giovane compagno interista, quel Davide Santon che già un anno fa stava nelle grazie di Lippi e che in questo 2010 è riemerso da una piccola, personalissima, crisi ritrovandosi titolare. Trentadue anni dopo…

Sezione: News / Data: Gio 11 febbraio 2010 alle 13:57 / Fonte: Sportmediaset
Autore: Redazione FcInterNews
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