In giornata, ripresa da più testate, era cominciata a circolare l'assurda voce che voleva anche due calciatori, dalla carriera e dal comportamento sempre inappuntabile come Sneijder e Stankovic, coinvolti nel nuovo filone di indagini del calcioscommesse. Il tutto per un'errata interpretazione, da parte di alcuni organi di informazione, di un'intercettazione riguardante Zoltan Kenesei, un ex giocatore ungherese arrestato dalle autorità di quel paese per aver combinato diverse partite in contatto con il singaporiano Eng Tan Seet, e Matyas Lazar, avvistato più volte nel nostro Paese per motivi non meglio precisati. I due, nell'intercettazione del 9 aprile alle 20.09, parlando di Inter-Chievo (2-0) commentano alcuni aspetti della partita, e tra una cosa e l'altra uno chiede all'altro come sta andando, sentendosi rispondere che Sneijder viene sostituito da Stankovic. A parte che i due confondono anche le due persone, perché è Sneijder a sostituire Stankovic, è comunque pretestuoso e privo di ogni logica associare questa frase, in cui si commenta una semplice sostituzione, al circolo vizioso del calcioscommesse.

Sneijder e Stankovic, tra l'altro, sono sempre state due persone pulitissime, limpide, trasparenti: due esempi di professionalità; punto cardine della nazionale Oranje il primo, insignito anche del ruolo di capitano della nazionale serba il secondo, che mai e poi mai si sognerebbero di macchiare una decennale carriera costellata di successi e gloria, per delle "sporche scommesse". Solo perché persone coinvolte nello scandalo, vedi i due ungheresi, fanno il loro nome, ripetiamo, commentando semplicemente l'andamento della partita, non vuol dire che di riflesso i due debbano essere tirati in ballo nella vicenda. Sbaglia chi lo fa, e di fatto i due non risultano neanche indagati dagli inquirenti.

E' ora di smetterla di cercare ad ogni costo di gettare fango sull'Inter non appena se ne presenta l'occasione, e cominciare a commentare i fatti con obiettività e serietà, specie in materie delicate come quelle giuridiche. La questione è serissima, molte persone andranno in prigione e la vita di alcuni sarà rovinata per sempre. Trattare un argomento così delicato solo per fare 'pessima' pubblicità calcistica a un club (forse perché giudicato 'antipatico') in un modo talmente leggero è un comportamento tendenzioso, opportunistico e incauto. L'Inter è pulita e i suoi calciatori sono professionisti seri, tutto il resto sono chiacchiere e ognuno si deve assumere la responsabilità di ciò che dice.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 22 dicembre 2011 alle 12:00
Autore: Domenico Fabbricini
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