Una vera Internazionale. L'Inter guarda al futuro e si appresta a diventare un marchio globale grazie alle idee e all'intraprendenza del suo nuovo azionista di maggioranza. Come racconta il Corriere dello Sport, infatti, Erick Thohir ha intenzione di espandere il marchio Inter in tutto il mondo, dall'Europa agli Stati Uniti, passando ovviamente per l'Asia.

In che modo? Si partirà da collaborazioni sportive sfruttando lo staff tecnico e i giovani del vivaio nerazzurro. Intanto verranno sancite alleanze con il Dc United e il Persib Bandung, ma non solo. L'obiettivo è quello di instaurare sinergie con le formazioni controllate dal Bakrie Group fin da subito. La regola degli extracomunitari, però, limita i Dc United, da qui l'importanza del Visé, il club belga degli indonesiani che non ha limiti di tesseramento. “Ideale sarebbe se il club gestito dagli italiani Regis Milano e Accardi centrasse la promozione, ma il traguardo appare impossibile – si legge sul Corriere dello Sport –. I Bakries, in particolare Nirwan e il figlio Aga, sono amanti del calcio e vogliono far sviluppare questo gioco in Indonesia portando un connazionale in una grande club. L'avventura nell'Inter darà loro l'assist importante. Si concretizzerà quando il processo elettorale sarà finito e quando saranno riusciti a riprendere il controllo delle loro miniere (Kaltim Prima Coal e Arutmin Indonesia) immesse in Bumi plc, la compagnia per la quale è finito nei guai Roeslani”.

Insomma, lo sguardo al presente, ma anche al futuro. E non è da escludere una tournée a fine campionato proprio in Indonesia, con l'Inter protagonista assieme alle altre squadre del gruppo. Alla base ci sarebbe anche l'idea di Thohir di strappare alla Federcalcio indonesiana un'opzione di prelazione per i giovani calciatori più promettenti, contemporanea a quella di condurre l'International Sports Capital (la società attraverso cui è stato rilevato il 70% del club nerazzurro) all'ingresso alla borsa di Giacarta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 02 novembre 2013 alle 08:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print