La notizia che oggi ha diffuso la Gazzetta dello Sport ha dell’incredibile. Dopo aver colto con l’Inter, da attore principale, una storica Tripletta e dopo aver guidato l’Olanda a due once dalla Coppa del Mondo in Sudafrica, mettendo a segno la bellezza di 5 gol,  Wesley Sneijder rischierebbe il podio del Pallone d’oro che, per un’annata del genere sarebbe il minino, un podio che verrebbe composto dal trio azulgrana Iniesta, Xavi, Messi. Un podio di tutto rispetto, composto da campioni di livello assoluto, capaci di incredibili imprese, capitani di quell’otto volante del calcio chiamato Barcellona, che nonostante non sia riuscito a cogliere la Champions League più desiderata della storia, ovvero quella che poteva vincere a Madrid, dopo un avvio non certo da Barça, dopo il 5-0 nel Clasico sembra tornata quella squadra assurda e a tratti illegale che era nel 2009. Quella Champions, quella più desiderata della storia catalana, è andata proprio all’Inter di Sneijder, che a Milano prima, e a Barcellona poi, ha bloccato sia Messi che Xavi. Iniesta neanche era in panchina, perché alle prese con l’ennesimo infortunio.

L’olandese dell’Inter è stato assoluto protagonista con l’Inter e nel Mondiale sudafricano, motore e cervello pensante dell’Olanda meno extraterreste della storia, un’Olanda concreta e solida che tanto ricordava l’Inter di Mourinho, che girava secondo i tempi del direttore d’orchestra di Utrecht.  Sneijder si è sobbarcato sulle sue spalle i destini di Mou e di Van Marwijk, conducendoli in fondo alle due massime competizioni che il calcio offre per Europa e per l’intero globo. Prima della finale dell’11 luglio 2010, tutti erano d’accordo. Nessuno escluso: Wesley meritava quel premio ambitissimo, anche se non avesse colto quella coppa che ora risiede a Madrid. La sfortuna vuole però che siano gli spagnoli a vincere partita e Mondiale, grazie al gol di Iniesta, uno dei diretti concorrenti. Sneijder gioca la sua onesta partita e riesce a fornire due palloni che Robben riesce a sparare su Casillas. Il calcio di certo non ammette i ‘se’ e i ‘ma’, ma in questo caso se l’ala del Bayern avesse segnato almeno uno di quegli assist prelibati, gli olandesi avrebbero una Coppa del Mondo e Sneijder un Pallone d’oro in più, rendendo superflua qualsiasi altra formalità.

Ed ecco che arriva il vero parametro d’assegnazione per il Pallone d’oro: Il destino della squadra di club. L’Inter, in Serie A, si trova molto più in basso rispetto al passato e le sue condizioni di salute (un paziente malato senza cura) influiscono anche su quelle dell’olandese, che vaga in campo senza meta, come l’ombra di se stesso, facendo poco, non provando nemmeno quei cambi di gioco che lo scorso faceva anche bendato e che tanto hanno fatto bene all’Inter. Sneijder è ai minimi storici, a livello di prestazioni in campo, mentre gli spagnoli hanno trovato la condizione migliore e si avviano a stracciare la Liga, ancora una volta, Mourinho permettendo. Ed ecco che il Mondiale per club arriva puntuale, forse, anzi senza ombra di dubbio, come l’ultima speranza di podio o di vittoria per il talento olandese. Una vittoria, ma soprattutto due convincenti prestazioni nel torneo, farebbero ricredere la critica e fare giustizia, perchè aldilà di quattro mesi non certo all’altezza, Wesley si è meritato col sudore della fronte quello che ha vinto con l’Inter.

Una sua mancata apparizione sul podio (minimo) farebbe gridare allo scandalo, un bis a cui, dopo l’esclusione dalle liste di Diego Milito, i tifosi nerazzurri non vorrebbero assistere. Con buona pace di chi non vede l’ora che Wes non venga neanche preso in considerazione da una critica che tante volte opta per scelte alquanto discutibili.

- La riproduzione anche parziale dell'articolo è consentita solo previa citazione della fonte FcInterNews.it. I trasgressori saranno segnalati a norma di legge.

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 05 dicembre 2010 alle 15:30
Autore: Alberto Casavecchia
vedi letture
Print