Anche Alvaro Recoba è intervenuto ai microfoni di Sky per parlare degli anni d'oro di Massimo Moratti come presidente dell'Inter. Una testimonianza particolarmente interessante quella del Chino, visto il rapporto che lo legava all'ex presidente. "Fin da subito mi son sentito parte dell'Inter. Massimo Moratti e tutta la sua famiglia mi sono stati vicino. C'è grandissima stima, soprattutto per la persona. La prima partita col Brescia segnò la mia storia nell'Inter nei confronti di tutti, con quei due bei gol".

Grosse spese per Moratti con l'obiettivo di far crescere l'Inter e portarla in cima la mondo. "Lui aveva investito tantissimo per arrivare a trovare qualcosa di impossibile, o almeno così sembrava. Non ha mai pensato a quello che ha speso, ma quando ripensi che fino al 2007 avevamo vinto solo la Uefa... Poi, però, è stato ripagato per tutti i sacrifici con scudetti e coppe, soprattutto la Champions League del 2010".

L'ingresso nella leggenda dopo tanti momenti difficili. "Qualche volta si è anche arrabbiato parecchio. Ci sono stati dei momenti difficili".

Sul numero di maglia in nerazzurro. "Io giocavo con la 20 perché Ronaldo aveva la 10. Ero felice già di essere lì, non mi interessava il numero. Però Moratti, appena arrivato, mi disse che valevo il doppio di quella cifra dietro la maglia e così mi diede il 20".

Ora la cessione a Thohir. "Ci sono presidenti anche di altre squadre che non sono così tifosi come Moratti, per questo è difficile immaginare l'Inter senza di lui. La mia gratitudine è enorme: fossi arrivato in un'altra squadra, magari non mi sarei sentito così felice come sono stato all'Inter".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 03 gennaio 2014 alle 11:30 / Fonte: Sky
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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