Col senno di poi, si eviterebbero tante cose, si cambiarebbero alcune scelte che hanno portato a degli errori. Come nell'estate post Calciopoli, quando all'Inter arrivarono Ibrahimovic e Viera, mentre sul fronte cessione, l'allora tecnico Mancini, insieme con i dirigenti nerazzurri, dovevano decidere su chi cedere tra il nigeriano Oba Oba Martins, ed il brasiliano Adriano. Scelta dura, ma dovuta, il bilancio della società lo imponeva, anche perchè il reparto offensivo aveva in dote troppi giocatori. Da Appiano Gentile fece la valigia il piccolo folletto africano, tutto cuore e grinta, classe '84, una velocità spaventosa, ma anche qualche pausa di troppo durante le partite. Un giocatore che tutto lo stadio amava, tutti i tifosi nerazzurri adoravano, anche e soprattutto per quel suo modo di "sentire" la partita, sempre alla ricerca del guizzo, e pazienza se a volte gli capitava di non stoppare bene un pallone. A lui si perdonava tutto.

E' volato via, in Inghilterra, al Newcastle, l'Inter ci ha fatto una super plusvalenza, ma lui, Oba Oba, ha lasciato un pezzo di cuore. Non voleva andar via, lo ha dovuto fare con le lacrime agli occhi, con il visto triste di chi sta lasciando la propria famiglia. Lo avevamo scoperto in una gara di Champions in Germania, contro il Leverkusen, avevamo intravisto delle ottime potenzialità, e poi le sue capriole di gioia ad ogni goal, erano un inno alla gioia. Hanno scelto lui, e non il brasiliano, sicuramente più tecnico ed esplosivo, ma che non ha l'Inter nel cuore. Altrimenti non sarebbe ogni giorno sulle pagine dei giornali per le solite "adrianate", ritardi ad ogni viaggio in Brasile, festini, robaccia varia, ecc...ecc.. Abbiamo perdonato tutto, ma con il senno di poi, nella mente della dirigenza interista un piccolo rimpianto è tornato a farsi sentire...

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 04 aprile 2009 alle 10:49
Autore: Claudio Ruggieri
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