L'Inter va di fretta, e viste le ultime prestazioni sembra un controsenso. Contro Lecce, Palermo, Roma e Novara è arrivato un punticino solo, tra mille parole e pochi fatti. Sfortuna, certo, ma bisogna ammettere che in altre circostanze la squadra nerazzurra ha raccolto più di quanto seminato. E sì che il calcio non è matematica, ma nessuno può dire, oggi, che la classifica che ha l'Inter non sia aderente alla reale consistenza del valore dimostrato. E se nella prima fase i torti arbitrali hanno funestato e acuito le pecche, e se a cavallo tra il 2011 e il 2012 c'è stato il picco di razionalizzazione di punti, adesso si sta pian piano tornando sugli standard di gasperiniana memoria.

WAITING FOR INTER. Qual è la vera Inter? Forse una via di mezzo. Forse è sia quella capace di soffrire e vincere con Milan e Lazio, sia quella bastonata da Miccoli e dalla Roma. L'equilibrio (quello tanto cercato da Ranieri) è sottile e aiuta il fatto che, nonostante le mille cadute, la Champions non è poi così distante. Le concorrenti, per motivi diversi, sembrano aspettare i nerazzurri. Udinese e Lazio, a ranghi completi, non lascerebbero presumibilmente scampo, ma stanno perdendo pezzi importanti per infortuni, mentre Roma e Napoli, se possibile, sono ancor più altalenanti di Zanetti e compagni. E così il terzo posto rimane a portata di mano.

RANIERI COME ZAC? L'Inter va di fretta, si diceva, e ci va soprattutto con i propri tifosi, che appaiono già stufi di quest'annata balorda e vogliosi di guardare alla prossima stagione per gettarsi alle spalle tutte le brutture del 2011/2012. Così come di fretta corrono le voci di mercato, soprattutto in chiave panchina. E se fino a un mese fa quella di Ranieri era saldissima, adesso scricchiola come il Titanic dopo lo schianto fatale. Il paradosso è che il tecnico romano ha meno colpe di tutti: lui sta facendo il massimo, ma i problemi sono radicati e, soprattutto, sono a monte della stagione. Qualche errore, il buon Claudio, l'ha commesso, ma alzi la mano chi avrebbe il coraggio di renderlo il primo responsabile. Anzi. Eppure, un po' come successe a Zaccheroni prima dell'avvento di Mancini, il destino sembra segnato. Zac raggiunse il quarto posto e quindi i preliminari Champions, a Ranieri servirà il terzo.

EMIR-INTER. Il toto-panchina vede in pole Laurent Blanc, che a quanto sembra non rinnoverà con la Francia dopo gli Europei, e André Villas-Boas, in rotta con tutto il Chelsea. Caduta immediatamente l'opzione Capello. Ma il futuro resta ancorato all'oggi, ossia a Ranieri. E' lui l'allenatore dell'Inter ed è lui che deciderà, volente o nolente, anche la prossima stagione. Champions League, Europa League o Nessuna League cambierà il volto di mercato e obiettivi. Si sussurra di nuove partnership con ricchi emiri, in grado di conferire forze fresche e tanti danari. La Gazzetta in edicola oggi rilancia lo scenario in stile Psg o City, anche prospettando una piccola cessione di quote da parte di Moratti, che sarebbe propenso a ingressi di investitori seri . Il marchio Inter pesa parecchio da quelle parti e il tutto potrebbe tramutarsi anche sotto forma di forte sponsorizzazione. Una cosa è certa: smaltita la sbornia post-Triplete, adesso l'Inter dovrà tornare a fare l'Inter.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 15 febbraio 2012 alle 09:25
Autore: Alessandro Cavasinni
vedi letture
Print