Wesley Sneijder, nei giorni scorsi, aveva lanciato una sorta di allarme, affermando che la rosa interista è una delle più vecchie in Europa. In effetti, la squadra nerazzurra presenta ben tredici giocatori che hanno superato i trent'anni e sette giocatori che non superano i venticinque. Mentre sono solo quattro coloro nel pieno della carriera, in una fascia d'età compresa tra i 25 e i 29 anni, tra questi abbiamo lo stesso Sneijder, Thiago Motta, Giampaolo Pazzini e Jonathan. Se quest'ultimo è ancora tutto da scoprire, possiamo affermare con certezza che i primi tre sono nel pieno della loro carriera e garantiscono ottime prestazioni (anche lo stesso Motta se non è out per infortunio) ogni qualvolta scendano in campo.

La 'fascia di mezzo', quella di cui fanno parte gli ultimi quattro citati, nel calcio di oggi è quella che fa fare la differenza. Di essa fanno parte giocatori sì non più giovanissimi, ma nel pieno della loro carriera. Sentono che può essere il momento per poter alzare trofei e riempire il loro personale palmares, perciò sono la forza trainante delle loro squadre. Prendiamo ad esempio la Juventus, una squadra che ha investito tanto nella cosiddetta 'fascia di mezzo'. Giocatori come Pepe, Lichsteiner, Matri, Vidal e lo stesso Vucinic sono coloro che danno quel quid in più, in fatto di voglia di vincere e carica agonistica, alla squadra di Conte, una squadra che vuole raggiungere i suoi obiettivi.

Stesso discorso per il Milan, con Robinho, uomo fondamentale per la vittoria dello scorso anno, così come lo stesso Kevin Prince Boateng, ai quali si aggiungono i vari Taiwo, Mexes e non ultimo Nocerino, autore di buone prestazioni. A Napoli troviamo invece Cavani, Inler, Dzemaili, Hamsik, Lavezzi e Maggio, calciatori nel pieno della loro carriera, pronti all'esplosione definitiva.

Nell'Inter manca questa Twilight Zone. Si punta su gente più giovane, futuribile, da far crescere in casa. Il rischio però è quello di non riuscire ad avere un presente saldo. I vari Castaignos, Coutinho e Alvarez, se allevati, hanno davanti a loro un buon futuro, ma nell'immediato non possono essere di grande aiuto, specie in una situazione di classifica non ottimale, come quella attuale. Ranieri lo ha detto: è disposto a inserire questi giovani non appena la situazione si sarà stabilizzata, perché gettarli ora nella mischia potrebbe bruciarli. Nella speranza che il mercato porti, oltre ad altri giovani di belle speranze, giocatori formati e pronti all'uso.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 13 novembre 2011 alle 09:39
Autore: Alberto Casavecchia
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