Avversari domani per 90 minuti ma da sempre amici, o quasi. José Mourinho ha parlato del collega e rivale Claudio Ranieri alla vigilia di Chelsea-Leicester, sfida tra i Blues quintultimi in classifica e le Foxes a caccia della decima vittoria per risalire al comando della Premier. I due si sono spesso pizzicati in Italia, ma oggi, rivela lo Special One, le cose sono cambiate, perché ad accomunarli c'è stata l'esperienza in nerazzurro: "Abbiamo parlato qualche volta al telefono e abbiamo giocato contro in Italia. Quando è diventato l'allenatore dell'Inter, che è un club speciale per me, in quel periodo l'ho chiamato qualche volta, perché voglio che chi allena l'Inter vinca sempre in Italia. Da lì ci siamo avvicinati e siamo più in contatto".

Prima, però, le sfide in campo e anche fuori. "Quando io ero all'Inter - ricorda Mou - e Claudio allenava la Juve, loro erano il nemico. La stagione successiva è andato alla Roma e ho lottato con loro per lo scudetto fino all'ultima partita della stagione. Allenava le due rivali, quindi non si può essere certo migliori amici, devi scambiare qualche parola, devi dire qualcosa e non avere una risposta, e l'Italia è un Paese ricchissimo in questo senso. Ma quando sono andato al Real e lui è passato all'Inter ho provato quello che provo sempre: voglio che l'Inter vinca, non importa chi è l'allenatore. Quando l'ho chiamato e gli ho augurato il meglio, in quel momento abbiamo iniziato ad avere un rapporto diverso, ma ho sempre avuto rispetto per lui. Quest'anno l'ho sentito solo quando ha firmato il suo contratto con il Leicester, come faccio anche con altri quando cominciano un nuovo lavoro a inizio stagione. Un normale augurio di buona fortuna".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 13 dicembre 2015 alle 21:47
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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