"Credo che gli altri possano non offendersi se dico Samuel Eto'o. Ha avuto un rendimento talmente alto che sarebbe come togliere Messi dal Barcellona, che forse senza di lui non avrebbe raggiunto i traguardi che ha raggiunto". Così Massimo Moratti risponde alla domanda di un tifoso di Trento che gli chiedeva quale sia stato a suo dire il giocatore capace di fare la differenza in stagione. Questa è un'anticipazione proposta dal sito ufficiale dell'Inter dell'intervista al presidente dell'Inter che andrà in onda stasera nel corso di 'Prima Serata' su Inter Channel.
Moratti prosegue tracciando un bilancio consuntivo dell'annata 2010-2011, a suo dire da considerare positiva: "Poi, il presidente continua tracciando un bilancio della stagione nerazzurra, alti e bassi di un'annata che è però senza dubbi positiva, malgrado dopo cinque anni lo scudetto abbia abbandonato le maglie nerazzurre per riposizionarsi su quelle del Milan. "Noi interisti, e mi metto anche io tra i tifosi - spiega il presidente - non siamo mai contenti perchè c'è di mezzo la rivalità con gli altri e perchè vorremmo essere felici sempre. Ma la stagione è andata bene, nonostante tutto quello che è accaduto all'inizio, una partenza in fin dei conti non fortunata e che è durata parecchi mesi. Ad esempio, prendiamo novembre, l'ho rivisto l'altro giorno in uno nei vostri servizi, mi sembra sia stato un periodo spaventoso, ci ha ammazzato. Fortunatamente, c'è stato il campionato del Mondo che ci ha ridato forza e, soprattutto, l'arrivo di Leonardo che ha alleggerito l'ambiente da un punto di vista mentale da tutti quelli che potevano essere i complessi che ci stavamo creando. Questo è servito per fare molto meglio nel semestre successivo, anche se sfortunatamente abbiamo avuto 7 o 8 giorni negativi, per i quali bisogna studiare il perchè e come si è arrivati a quel punto".
Moratti a questo proposito prova a dare una spiegazione: "Forse perchè eravamo tutti fin troppo convinti che fosse abbastanza normale - non facile, ma normale - essendo abituati a vincere il campionato, essere lì e avere agguantato l'avversario. Invece la sconfitta subìta dal Milan ci ha rimesso in una condizione antipatica, ma è stato ancora bravo Leonardo, pur avendo avuto l'intervallo della Champions, a riprendersi e bravissimi i giocatori a fare altrettanto perchè, molte volte, una squadra piena di allori magari non trova più le motivazioni per fare un buon finale di campionato. Noi, invece, l'abbiamo chiuso con molto orgoglio, molto bene, con un partita vincente seguita da tutti, anche all'estero, perchè lì nessuno molla il calcio, sono come noi. Quindi, trovo che questo sia stata un'ottima cosa. L'anno, di per sé, è un anno da 7, quindi un ottimo anno".
Si ritorna a parlare di Eto'o: un tifoso di Trapani chiede al presidente quale giocatore del passato possa essere paragonato al Re Leone. Ecco la risposta di Moratti: "A livello di stile è difficile dire quale giocatore del passato dell'Inter possa avvicinarsi a Eto'o perchè ogni centravanti ha il suo e quello del camerunese è particolare. A livello di importanza, posso dire che per noi, malgrado adesso sia nel Milan, ci è servito molto Ibrahimovic perchè ci ha fatto vincere tre campionati e quindi è stato un grande attaccante. Andando ancora indietro, al di là di Altobelli, che credo sia stato un centravanti valido e italiano, potrei dire Angelillo, che detiene anche attualmente il record delle reti segnate in campionato in una stagione, era davvero formidabile, una cosa fuori dal normale. Poi, in realtà la Grande Inter del mio papà non aveva grandi centravanti, Mazzola ad esempio non era un centravanti, ma una mezz'ala di punta, accettazione che io continuo ancora a usare".
Ma Moratti se l'aspettava un'altra stagione vincente dopo l'incredibile 2010? "Lo speri, ma mi faceva al tempo stesso paura quello che poi è successo cioè quel sentirsi destinati comunque a vincere, pensare che sia normale farlo. Ne perdi anche il sapore della vittoria. Quest'anno abbiamo imparato che per vincere il campionato bisogna essere concentrati sempre, anche in una partita che ti sembra facilmente superabile e questo può servire come motivazione per il prossimo anno".
Gioire delle vittorie in modo assoluto: anche questo ha insegnato il successo contro il Palermo nella gara disputata lo scorso 29 maggio al Roma. "Per il resto sono molto contento: la gioia della finale di Coppa Italia, condivisa con il pubblico, ha avuto un risvolto di gioia da parte loro, trasmessa vicendevolmente da parte dei giocatori e tutto ciò ha avuto un significato importante, quello di una squadra che è assolutamente sempre a quel livello e che sa godere a pieno delle proprie vittorie. Tutto ciò costituisce una fortissima motivazione per il prossimo anno, ma con questo non voglio dire che l'anno scorso non abbiamo saputo gioire delle vittorie però ognuna aveva un tempo breve perchè poi avevamo da giocare il campionato e poi c'era la finale Champions League. Quest'anno, alla fine siamo stati obbligati a dedicarci sulla Coppa Italia, ma questo poi ci ha dato una grandissima soddisfazione".
Leonardo il giusto tecnico per l'Inter? Secondo Moratti sì: "Chi fa scelte che poi vengono viste ardite da chi è nell'ambiente, vengono considerate come fatte secondo una propria logica. È vero, anche in altri campi, sono visto come qualcuno che fa o vuol fare delle scelte che sembrerebbero fuori dal mazzo, ma in realtà è perché quel tipo di scelta nella tua logica la vedi molto più semplice di quella che può essere visto in una logica di continuità. È come ricominciare daccapo una cosa che hai scritto: molte volte, quando ci si intestardisce su quello che si sta scrivendo, si sbaglia tutto, se si ricomincia si fa una bella cosa. Questa è un po' l'impostazione attraverso la quale si arriva a fare delle cose che possono essere anche sbagliate, ma che non vengono considerate solitamente come, non dico come logiche, ma di buon senso e poi invece alla fine sono le più semplici, le più facili. Poi, tutto dipende anche dalle persone, in questo caso specialmente: la fiducia nei confronti di Leonardo dipendeva e dipende dal suo modo di fare".
Poi, sul mercato: "Dobbiamo avere la forza di mantenere l'obiettivo di scovare giovani talenti per inserirli in un gruppo di grandi campioni anche perchè il tipo di squadra che abbiamo in mente deve essere impostato su quel punto di vista: avere dei giovani pronti a sostituire i campionissimi attuali. Bisognerebbe trovare giovani di tantissima qualità - spiega il presidente - e vedere che siano poi all'altezza, perchè non è facile visto che i nostri hanno particolare valore. Quindi è questa l'impostazione, che non credo sia soltanto economica, ma anche sportiva perchè penso sia necessario fare così. Se riusciamo a farlo mettendoci anche in condizione di non avere grossi sacrifici economici nell'insieme e arrivare puntuali al momento del fair play finanziario, questo sarebbe una bellissima cosa".
Autore: Christian Liotta
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