Esaurito l'entusiasmo da primato in classifica, l'Inter è chiamata alla partita più importante della sua stagione fino a questo momento. In parte perché è la rivale di sempre, la Juventus, e contro i bianconeri la partita è sentita a prescindere dalla posizione in classifica; rispetto al passato però l'Inter arriva all'Allianz Stadium da prima in classifica, da più di un anno i nerazzurri non guardavano dall'alto verso il basso i bianconeri.
La prima piazza della graduatoria chiama l'Inter ad una prova del nove importante: il confronto contro chi, in questi sei anni, ha stradominato in Italia potrà dare risposte effettive su quello che è lo spessore della squadra di Spalletti, anche se in ogni caso la classifica resta ottima e la stagione è ancora lunga, in un senso o nell'altro. Sicuramente l'Inter ha il vantaggio di poter lavorare, a partire da oggi, alla partita di sabato, mentre la Juventus è reduce dall'ultimo impegno di Champions contro l'Olympiacos. Spalletti nel suo passato spesso si è divertito a sperimentare proprio in vista di grandi partite (l'anno scorso con la Roma proprio contro la Juve ha lanciato a sorpresa Gerson) ma questi mesi interisti ci dicono che, per andare sul sicuro, l'allenatore toscano ha fatto sempre determinate scelte. Una grossa incognita è rappresentata da come giocherà la Juventus. Proviamo ad analizzare ogni singola eventualità e, di conseguenza, la possibile risposta dell'Inter.
MATUIDI E KHEDIRA VS GAGLIA E VECINO - L'unico punto fermo del centrocampo juventino è Pjanic. Lui gioca sempre, gli altri attorno ruotano. Allegri a Napoli per la prima volta ha abbandonato il 4-2-3-1 per passare ad un 4-3-3 che diventa un classico 4-4-2 in fase difensiva. Il successo del San Paolo fa pensare che l'allenatore possa pensare di riproporlo anche sabato sera. I titolari sono Matuidi e Khedira: il francese soprattutto è fondamentale perché garantisce molta corsa e copertura. Con questi due giocatori, Spalletti può pensare di schierare in mediana Vecino e Gagliardini, con Borja Valero dietro Icardi: questa coppia di mediani garantisce un'ottima tenuta fisica e la possibilità di fronteggiare la stazza degli avversari. Gagliardini avrebbe anche il compito di cercare di limitare Dybala, mentre starebbe a Vecino avere licenza di alzare il proprio raggio d'azione. Borja Valero, giocando nella zona di Pjanic, può privarlo di punti di riferimento, anche se lo spagnolo è uno dei pochi giocatori della Serie A che ha un passo inferiore a quello del bosniaco. Lo schieramento scelto da Spalletti negli altri big match di questa stagione fanno pensare che possa essere questa la sua scelta, perché dà maggiori garanzie di coperture in una partita dove, per forza di cose, l'Inter dovrà subire la partita, almeno sulla carta. Brozovic è poi pronto ad entrare per ribaltare le sorti dell'incontro. Douglas Costa può giocare largo a sinistra, dato che i terzini dell'Inter non spiccano per offensività: ecco che allora Spalletti può riproporre Nagatomo, che rispetto a Santon è più rapido nei primi metri e può meglio tenere le iniziative del brasiliano (discorso simile con Cuadrado).
MARCHISIO VS BROZOVIC - Scelte diverse può decidere di fare Spalletti se invece di Khedira dovesse giocare Marchisio. L'italiano è più dinamico e meno potente fisicamente del tedesco: in questo caso i muscoli di Gagliardini possono lasciare spazio alla genialità di Brozovic, assolutamente in palla contro il Chievo. Il suo continuo dinamismo può far venire il mal di testa a Pjanic, che non saprebbe mai con esattezza dove è posizionato l'avversario. A Vecino e Borja Valero il compito di occuparsi della gestione della mediana: domenica il croato spesso, in fase di non possesso, si abbassava molto in modo da permettere a Perisic di restare più alto ed essere così più prossimo ad Icardi in caso di ripartenze, che saranno assolutamente decisive sabato sera. Brozovic permetterebbe così di passare continuamente da un 4-2-3-1 ad un 4-3-3, giocando di fatto a specchio con la Juventus. Anche Borja Valero lo può fare, ma la capacità aerobica dello spagnolo è decisamente diversa da quella del numero 77. Attorno a Brozovic campeggia però un alone di inaffidabilità: come può reagire a livello emotivo ad una sfida del genere? E' affidabile al 100%? Chi mi assicura che al primo errore non abbassa le spalle e sparisce dal campo? Questo probabilmente si chiederà Spalletti per tutta la settimana, anche se l'ottima entrata con il Cagliari (con gol) e la partitona di domenica devono dar fiducia: Brozovic ha un talento fuori dal comune e la sua definitiva esplosione può e deve passare da partite del genere. In casa Juve, infine, al posto di Douglas Costa può giocare Mandzukic: in questo caso la fisicità di Santon può essere di gran lunga più utile di quella di Nagatomo.
Al di là delle scelte di formazione, l'Inter dovrà scendere in campo a Torino con la personalità di chi è primo in classifica, mostrando il coraggio di giocare per costringere la Juventus ad abbassare la guardia sul fortino che è in grado di costruire attorno alla propria aria di rigore (la partita con il Napoli insegna). Spalletti sfrutterà ogni ora per trovare la giusta soluzione ad una equazione che può permette ai nerazzurri di passare a pieni voti l'esame Juventus.
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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