Una partita nata male, finita peggio. Un po' come la stagione dell'Inter. Cambiasso si è fatto male nella rifinitura, al suo posto prima è stato annunciato Benassi, alla fine ha giocato Jonathan. Non doveva giocare, ha pure segnato. Ma non è bastato. Dopo un bel primo tempo dell'Inter, il crollo nella ripresa. E la Roma vince e si porta a casa la finale, all'Olimpico contro la Lazio. 

INFORTUNI, l'incubo è senza fine. Dopo Nagatomo e Gargano contro il Cagliari, ora Cambiasso che non scende neanche in campo contro la Roma. Piani cambiati e scelte di emergenza. Contro il Parma Stramaccioni può dirsi soddisfatto se riesce a reclutare undici giocatori sani. 

EPPURE... l'Inter era partita bene, ha disputato un buon primo tempo. Trovando il gol del vantaggio con un'azione pazzesca tra Alvarez, Rocchi e Jonathan. Il tutto concluso da un gol del brasiliano. Se l'avessero detto a un tifoso nerazzurro soltanto un mese fa, non ci avrebbe creduto. Perché quei tre giocatori erano diventati quasi degli zimbelli per i tifosi. E invece si stanno prendendo la loro (vana) rivincita. Perché nonostante il primo gol, poi l'Inter è crollata. Nel secondo tempo praticamente i nerazzurri non sono scesi in campo. Errori in difesa, centrocampo molle e zero occasioni, eccezion fatta per la timida reazione (con il gol di Alvarez) a qualificazione ormai compromessa. 

MORATTI VALUTA, per la prima volta l'ha ammesso. Sono parole importanti, perché la fiducia a Stramaccioni non è più incondizionata. Anzi, la pazienza da parte di Moratti è al capolinea. L'Inter sta facendo troppo male: quattro sconfitte in casa nelle ultime quattro partite. Moratti ha voglia di cambiare tutto, perché se gli arbitri sono una causa esterna, gli infortuni non sono soltanto sfortuna. Le stoccate della Curva Nord, poi, non avranno sicuramente fatto piacere in dirigenza.  L'Inter ormai è in piena emergenza, incerottata: contro la Roma nel finale sono entrati i due baby Belloni e Forte. E il migliore, oltre al ritrovato Alvarez di fine stagione, è ancora una volta Kovacic. Non basta a Moratti, che vuole vedere un'Inter vincente. Non è colpa di Stramaccioni, almeno non solo. Errori sul mercato, caos in società, staff medico 'da rivedere' e molto altro. Anche sfortuna, infortuni e arbitri sono tra le cause del disastro, ma certamente non possono bastare a spiegare tutto. Perché l'Inter contro la Roma aveva la difesa titolare e a ha preso 3 gol. Moratti sta valutando e per la prima volta non conferma la fiducia totale a Stramaccioni. Anche se, va detto, in settimana quel 'non posso che sostenerlo' era apparsa una conferma abbastanza tenera. L'Inter ora è fuori da ogni competizione e anche il terzo posto è sfumato, a sei partite dalla fine. Che senso ha cambiare ora? Se lo chiede anche Massimo Moratti. Lo conferma Andrea Stramaccioni. L'allenatore ha assicurato che resterà lui fino a giugno. Ed è questa l'ipotesi al momento più probabile, ma con la certezza che da giugno non sarà più lui l'allenatore dell'Inter. Per ora niente cambi, quindi, anche perché in sei giornate si può fare ben poco. Stramaccioni fino a giugno e poi si faranno i conti. Ma Moratti si guarda già intorno, l'Inter cerca un nuovo allenatore. I nomi per adesso sono sempre i soliti (Mazzarri se non rinnova col Napoli, poi Blanc, Mihajlovic e Spalletti), in attesa di qualche sorpresa. Fino a giugno la società non vuole fare altre brutte figure e pretende il massimo in campionato: per ora, ancora con Stramaccioni (sempre in bilico) in panchina. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 18 aprile 2013 alle 09:00
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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