"Con Conte l’Inter resterà in tensione fino a fine campionato. L’ho capito quest’estate quando l’ho conosciuto nella tournée asiatica e le prime partite stanno confermando la mia impressione. È un vincente". Parla così Julio Cesar, intervistato dalla Gazzetta dello Sport per parlare, ovviamente, tanto di Inter e del momento attuale piuttosto brillante del suo ex club.

Meglio di così il derby non poteva andare...
"Ho visto un’Inter bella, tosta e organizzata. Il Milan meno. Il lavoro di Conte sta venendo fuori alla grande. Lui è un tecnico che tende alla perfezione e i giocatori sembrano averlo capito. Non era scontato, è anche merito suo".

Si può pronunciare la parola 'scudetto'?
"Dopo 8 anni sarebbe anche l’ora. Tanti avevano dubbi su Conte, forse per il passato juventino. Discorsi senza senso: è un grande professionista e la maglia non c’entra. È un top".

Un top che ha cominciato dalla difesa: Handanovic, Godin, De Vrij e Skriniar possono comporre un reparto insuperabile.
"Singolarmente sono fortissimi. Se, come credo, riusciranno a fare reparto, saranno un blocco. In Italia si lavora tanto sulla difesa. Prima di dire che sono i migliori, però, devono vincere: servono i risultati, è il calcio".

Handanovic è un degno erede di un certo Julio Cesar...
"Handa è uno dei tre più forti al mondo. Ha meno attenzione mediatica perché non è andato avanti in Champions, non ha avuto occasioni come altri. Ma chi lo conosce non ha dubbi".

Inter: quei quattro difendono e Lukaku segna.
"Ha il fisico bestiale e il senso del gol di un attaccante vero. Non è facile cambiare lingua, Paese, calcio e abituarsi velocemente, mi sembra che ci stia riuscendo. Una persona positiva: con le sue parole ha anche dato una sberla con educazione ai razzisti da stadio. Domenica ho visto cose incredibili in Atalanta-Fiorentina: bravo l’arbitro a fermare il gioco".

La Champions dell’Inter non è cominciata bene.
"Fortuna che Borussia e Barcellona hanno pareggiato. Ma è la prima partita. Nessuno credeva alla mia Inter nel 2010, invece un gol di Sneijder ci qualificò quasi all’ultimo e poi abbiamo superato tutti i campioni nazionali: Chelsea, Cska, Barcellona e Bayern. Non è il miglior momento per il Barça oggi. Io ci credo: se si passa il turno la carica sarà incredibile".

In Europa soffriamo ancora un complesso d’inferiorità?
"Qualcosa c’è: non vengono più i campioni di una volta. Bisogna riconquistarli. Ronaldo alla Juventus è una spinta per tutti: attira l’attenzione, alza il livello del gioco".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 24 settembre 2019 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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