Non c’è giornale, televisione, sito web che non magnifichi ogni giorno il vivaio nerazzurro, così ben amministrato dal trio Branca-Ausilio-Casiraghi. Ma per i giovani, si sa, non è semplice sfondare e affermarsi nel calcio professionistico. L’Inter quest’anno, così come nelle precedenti annate, ha un bel po’ di giovani in giro per l’Italia.

FcInternews.it fa un primissimo bilancio, che non ha ovviamente un valore scientifico, in due puntate: la prima dedicata alla massima serie, la successiva a quella cadetta. Ne viene fuori, ovviamente, un bilancio in chiaroscuro, dove alle ottime prestazioni di Ranocchia e di Viviano, fa da contraltare la precaria posizione di Krhin e di Donati. Ma siamo solo ad inizio stagione, è tutto può cambiare.

Emiliano Viviano è un giocatore dell’Inter: le ultime indiscrezioni di mercato parlano di un Branca che ha praticamente chiuso con il Bologna l’acquisto dell’altra metà del cartellino. Viviano è il numero uno dei portieri giovani, in questo momento secondo solo a Buffon. Ma il numero uno dell’Inter e della Nazionale del futuro prossimo sarà lui. Classe 1985, al Bologna dallo scorso anno, ha collezionato 49 presenze sino ad ora.

Renè Krhin, centrocampista sloveno classe 1990, in compartecipazione tra Inter e Bologna, fino ad ora ha collezionato zero presenze, a causa di un infortunio muscolare che lo tiene ai box praticamente da luglio. Ha la classe e le potenzialità per ritagliarsi uno spazio e battere la concorrenza, ma sino a quando non tornerà al cento per cento sarà dura.

Nel Bologna, in prestito dall’Inter, milita anche un centrocampista/attaccante di fascia: Luca Siligardi, classe 1988. È una delle belle sorprese di quest’inizio di campionato, avendo collezionato – sino ad ora – sei presenze nelle fila dei rossoblù. Dalla sua, c’è la gavetta degli anni scorsi con Bari, Piacenza e Triestina. Ha la stessa età di Biabiany, è italiano, e non è escluso un rientro in pianta stabile in casa madre nella prossima stagione.

Non pervenuto, invece, sino a questo momento, il giovane esterno destro Giulio Donati, classe 1990, in prestito al Lecce. Per lui, solo una presenza raggranellata sin qui. Ma la stagione è ancora lunga ed è stato proprio il tecnico dei salentini De Canio a volerlo fortemente con sé. Il campionato di serie A, per Donati, deve ancora cominciare.

Andrea Ranocchia, difensore centrale classe 1988, in compartecipazione tra Inter e Genoa sarà il difensore centrale della società nerazzurra dei prossimi dieci anni. A gennaio 2011, o a giugno prossimo, l’Inter riscatterà tutto il cartellino di questo difensore che ha collezionato nove presenze e tanti bei voti in questa prima frazione di campionato.

Sempre nel Genoa gioca, in prestito dall’Inter, Mattia Destro, attaccante, classe 1991. Di lui si dice un gran bene, un predestinato, in pratica. Benitez ha riflettuto a lungo se tenerlo con sé, o farlo maturare altrove. Si è scelta quest’ultima opzione, che fino ad ora ha premiato: tre presenze e un gol per Destro che ogni giorno che passa entra sempre di più nella classifica di gradimento di Preziosi e Gasperini.

Oltre a questi, c'è un altro giocatore che sta disputando un campionato maggiore, sebbene lontano dall'Italia: e bisogna dire che è positiva l’esperienza olandese, in prestito al Vitesse, del difensore centrale Luca Caldirola, classe 1991. Coraggioso a varcare i confini nazionali alla ricerca di esperienza, Caldirola, ex capitano della Primavera di Pea, fino ad ora ha messo insieme cinque presenze.

 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 03 novembre 2010 alle 17:55
Autore: Giuseppe Granieri
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