Con i primi risultati un po' deludenti, più dettati dalle aspettative createsi in questi primi mesi che dall'effettivo potenziale della squadra attuale (priva pure di parecchi elementi di spicco), ecco che vengono a galla voci di corridoio che parlano di incomprensioni tra Massimo Moratti ed Erick Thohir. Tutto bene fino al gol di Renan, poi la fine dell'idillio. Indiscrezioni di fratture tra la vecchia gestione e la nuova, con in mezzo anche il settore tecnico.

RISPETTO - Deduzioni, per lo più, basate su dati poco riscontrabili. Può essere un fattore l'assenza di Moratti all'incontro con gli sponsor? Oppure lo è il fatto che l'ex presidente non parli più alle tv prima delle partite dei nerazzurri? La verità è che Moratti, oggi, non è più il numero uno del club e, anche per una questione di rispetto verso chi ha ereditato la poltrona di presidente, ritiene corretto non intervenire su questioni che vedono altri primi protagonisti. Difficile credere che il rapporto tra i due si sia incrinato in così poco tempo, anche perché non ci sono elementi concreti che portano a pensarlo.

NESSUNA SORPRESA - Gli uomini di Thohir stanno lavorando per comprendere al meglio le dinamiche interne della società, valutando ruoli e progetti. Ma non c'è nessuna sorpresa nel leggere di conti in rosso o l'obbligo dei tagli ancora da affrontare: l'indonesiano è sempre stato al corrente di quale fosse lo stato di salute dell'Inter. Non a caso, lui stesso ha sempre parlato di step, primo fra tutti quello di ricostituire un club sano a livello finanziario.

AVANTI ADAGIO - Questo è un anno di transizione per ovvi motivi, anche per quello tecnico. Parlare di Mazzarri sulla graticola ha poco senso logico, specie dopo l'ottimo lavoro fin qui svolto. Chiaro che ora si tirerà una linea e da gennaio si penserà a come rinforzare la squadra, anche e soprattutto in prospettiva. Il tecnico ha imparato a conoscere i giocatori e ha già indicato dove occorrono ritocchi. E si lavorerà ancora con Branca e Ausilio, apprezzati dal neo presidente nerazzurro. A oggi, va così. Domani potrebbe cambiare tutto. Come sempre. Dove sta la novità?

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 14 dicembre 2013 alle 11:31
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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