L’evoluzione del gioco dell’Inter in queste ultime due partite passa dalle prove di Ivan Perisic che pare essere, finalmente per i nerazzurri, arrivato ad avere una condizione ottimale. Non solo i due gol contro la Juventus e il Palermo a rendere scintillanti le prestazioni fornite sul terreno di gioco, ma la mole di lavoro offerta, il tanto sacrificio e la spinta sulla fascia sinistra hanno fatto la differenza e lasciano intravvedere le doti per cui l’Inter si è impelagata per lui in una lunghissima telenovela di mercato questa estate.

Contro la Juventus e contro il Palermo il croato è stato il migliore in campo per dedizione, ma anche a livello di prestazione e i numeri sono dalla sua parte: 8 tiri in due partite, due gol, 1 assist, un rigore procurato, un’altra occasione creata. Questa è solo la punta dell’iceberg quando si analizza il rendimento dell’ex Wolfsburg. Schierato per due volte consecutivamente esterno sull’out di sinistra in quello che è un 4-4-1-1 (o 4-2-3-1, che dir si voglia) è stato semplicemente devastante e incontenibile per il marcatore avversario. Contro la Juventus sui 120 minuti ha toccato 75 palloni la cui maggior parte nell’ultimo terzo di terreno, mentre contro il Palermo questi tocchi sono stati equamente distribuiti sulla fascia, all’altezza della linea del centrocampo e in zona del vertice sinistro dell’area di rigore: questo diverso modo di dividere i tocchi contro due tipologie diverse di difesa (a quattro la Juventus in Tim Cup e a 3/5 il Palermo in campionato) fa capire come finalmente il croato abbia capito come affrontare le difese italiane, nel tentativo di tenerle basse e schiacciate nella propria trequarti. Questo atteggiamento più offensivo è sostenuto dai tanti dribbling portati a segno e conclusi dall'ex Wolfsburg che così facendo costringe i terzini a non uscire troppo su di lui per non subire il dribbling che porterebbe a un’inferiorità numerica insidiosa.

Corsa, dribbling, tiro contraddistinguono la fase offensiva dell’esterno, ma anche quella difensiva è merita di essere sottolineata nelle due prestazioni fra le mura di San Siro: 9 tackle portati a segno su 14 e 6 palloni intercettati nei continui ripiegamenti difensivi. All’Inter serve necessariamente un esterno che aiuti a sopportare il peso di questa fase offensiva e Perisic si sobbarca di partita in partita molto lavoro difensivo e grazie alla sua intelligenza tattica riesce sempre a dare una preziosa mano ai centrocampisti. Un giocatore a tutto tondo che, adesso, al massimo della condizione, può risolvere più di qualche problema a Mancini e all’Inter in questa lunghissima volata per il terzo posto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 10 marzo 2016 alle 13:19
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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