Dopo le dichiarazioni di ieri nel pre-gara, Marco Fassone torna a parlare anche oggi e lo fa ai microfoni di Radio Rai. Ecco le dichiarazioni del direttore generale nerazzurro. "Con Mancini possiamo iniziare a parlare di micro-ciclo, c'è uno stile di gioco nuovo. Abbiamo conquistato otto punti nelle ultime quattro gare, c'è un ritrovato entusiasmo".

Moratti dice che Mancini sa come chiedere i rinforzi? 
"Quando abbiamo chiesto la disponibilità a novembre, Mancini ha dimostrato di essere un allenatore che ama conoscere la situazione finanziaria. Stiamo facendo le cose insieme, stiamo provando a costruire qualcosa di importante nel rispetto di determinati parametri. Ci sono più restrizioni rispetto al passato".

Sugli innesti di Podolski e Shaqiri cosa può dire? 
"Mancini non ha mai fatto mistero di voler giocare con un determinato modulo inserendo nuovi calciatori in reparti che non erano stati contemplati inizialmente, per cui abbiamo dovuto accelerare rispetto al mercato di gennaio che di solito ha i suoi sviluppi nell'ultima settimana. Restano venti giorni per riequilibrare il sacrificio che abbiamo fatto. Sacrificio comunque relativo visto che abbiamo concluso due prestiti; l'incidenza sul bilancio in corso è legato solo all'ingaggio dei calciatori per questi sei mesi".

Se fosse rimasto Mazzarri ci sarebbe stato lo stesso tipo di mercato? 
"Certo che sì. Credo che la situazione non sarebbe cambiata sul profilo del mercato, in passato abbiamo provato ad accontentarlo in base al suo modulo e alle sue esigenze tecniche. Ora ci sono state le opportunità con Podolski e Shaqiri. Devo ringraziare l'Arsenal e il Bayern Monaco che hanno capito la nostra situazione accettando i prestiti di due giocatori importanti. Ma anche con Mazzarri abbiamo fatto il possibile per fare il massimo nei limiti delle nostre possibilità".

Ora Moratti che ruolo ha? E' rientrato un po' di più nell'Inter?
"Il suo ruolo non è quello dell'azionista di minoranza, rappresenta molto per l'Inter e per la città. Si confronta con Thohir come lo ha fatto anche in passato: il ruolo appare dietro le quinte, ma è una persona di riferimento per il nostro presidente".

Mercato dell'Inter ancora aperto? 
"Dobbiamo ora essre attenti, serve alleggerire la rosa e gli stipendi per riequilibrare il sacrificio, poi valuteremo se dovessero presentarsi altre occasioni di mercato ma questa è la nostra priorità. Siamo sotto la lente d'ingrandimento dell'Uefa, vogliamo dare un segnale ed essere rispettosi delle regole".

L'acquisto di un difensore o di un centrocampista sarà il prossimo passo? 
"Adesso siamo concentrati su altro, visto che anche dal punto di vista numerico con i due nuovi giocatori siamo sovrabbondanti. Abbiamo tanti giocatori in prestito, possiamo fare operazioni con loro. Cerchiamo un certo equilibrio e qualora dovessero esserci le giuste premesse, parleremo con Thohir e Mancini per altri eventuali affari".

I rumors sulle possibili cessioni di Handanovic e Icardi per riequilibrare i conti come li valuta? 
"Per gennaio non sono previsti sacrifici, se ci proiettiamo a fine stagione possono succedere tante cose. Abbiamo già delle spese previste per la prossima estate relativi ai prestiti di questa stagione. Dovremo essere bravi a far crescere i ricavi del club, e in questo è stato bravo il presidente a inserire figure qualificate che stanno lavorando a questo. O si riesce a conquistare la Champions oppure dovremo muoverci in altre direzioni. Qualche cessione, in caso di difficoltà, potrebbe essere inevitabile".

Sarà importante riequilibrarsi anche in orbita controlli Uefa:
"L'Inter nel mese di febbraio dovrà verificare la situazione con l'Uefa dopo il mercato di gennaio. Abbiamo avuto difficoltà nelle ultime stagioni, la Uefa sa che abbiamo fardelli difficili da smaltire rapidamente, c'è un debito importante e ammortamenti significativi. Abbiamo bisogno di tempo per rimetterci in carreggiata, la Uefa lo sa e con loro abbiamo condiviso le linee guida dentro le quali rimanere".

Osvaldo in partenza? 
"Per ora è ancora dell'Inter. Cercheremo di capire le dinamiche, anche quelle all'interno dello spogliatoio. Poi ci muoveremo per il bene dell'Inter e del calciatore".

Due domande di un ascoltatore: perché è stato rinnovato il contratto di Mazzarri nonostante la scarsa fiducia nei riguardi dell'allenatore? 
"La nostra filosofia è quella di non lasciare mai un tecnico o i calciatori in scadenza, soprattutto un tecnico che deve essere leader in uno spogliatoio. In quel momento non c'erano dubbi sull'operato di Mazzarri della scorsa stagione valutato positivamente, per questo abbiamo deciso di rinnovargli il contratto. Era la soluzione migliore, se no avremmo dovuto prendere un altro tecnico a inizio stagione e Mancini non era disponibile".

E' stata deludente la campagna acquisti della scorsa estate? L'unico giocatore rimasto in pianta stabile è Medel.
"Il mercato è stato costruito sulle esigenze di Mazzarri che utilizzava i giocatori in pianta stabile, mentre Mancini adesso ha altre priorità. Alcuni elementi della rosa non rientrano nelle prime scelte del nostro attuale tecnico, ma è una situazione che ci può stare quando si cambia allenatore".

Ma le spagnole lo rispettano il Fair Play Finanziario?
"In Spagna e Portogallo ci sono normative molto diverse sulle quali la Fifa ha grande attenzione, che sono quelle della Third Part Ownership, cioé la proprietà da parte di terze parti del cartellino dei giocatori. Il che aiuta i club con situazioni molto traballanti ma che con questa formula riescono a rientrare nei ranghi. La Fifa sta lavorando su questo aspetto, ma non è l'unico tema, ci sono anche le tassazioni diverse tra Paese e Paese. La Uefa e la Ue stanno cercando di normalizzare queste differenze". 

Vista la necessità economica dell'obiettivo, c'è fiducia per il terzo posto? 
"Ci siamo dati obiettivi prudenti, sappiamo che non è facile ricostruire una squadra in tempi così rapidi.  Un conto è prima di Natale quando anche l'Europa League sembrava complicata, un conto è ora con la distanza accorciata. La distanza è di sei punti, ci sono venti gare da giocare. Ma non è un vincolo, puntiamo alla Champions ma anche l'Europa League è un obiettivo, ma stiamo provando a rinforzare gli introiti a prescindere dalla qualificazione alla massima rassegna europea. Molta parte del management è concentrata su questo e sta lavorando in merito. Parte dei ricavi può arrivare anche da quell'area".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 12 gennaio 2015 alle 10:12 / Fonte: Radio Rai
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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