In tante occasioni si è elogiato il ruolo svolto nelle partite dagli attaccanti nerazzurri e dalla nuova coppia di difensori centrali che hanno dato più solidità ad una squadra dalla retroguardia ballerina nella scorsa stagione. Più difficile, però, osservare ed esaltare le prestazioni di chi fa lavoro sporco e questo è il caso di Danilo D’Ambrosio. Il terzino di Caivano ha affermato dopo la gara con il Napoli di aver giocato la sua miglior partita in stagione e i numeri confermano la sua sensazione. Inoltre, lo candiderebbero come uno dei possibili convocati azzurri per gli Europei di Francia.

Nelle ultime uscite l’ex giocatore del Torino è stato sempre uno dei migliori della rosa nerazzurra, attuando bene entrambe le fasi, in particolare sabato scorso contro il Napoli, sotto gli occhi di Conte, prestazione che può essere il viatico verso una chiamata tanto attesa e mai tanto meritata come in questa parte di stagione. Se confrontato il suo rendimento in generale con quello di De Silvestri e Abate, i due principali candidati nel ruolo per Euro 2016, si nota come l’interista sia molto più impegnato rispetto al sampdoriano in fase difensiva e abbia numeri simili a quelli del rossonero: 2,6 tackle portati a compimento a partita, con 1,8 falli commessi a gara, rispettivamente 2,2 in più e 0,3 in meno rispetto all’esterno doriano, sintomatico di come sia molto presente quando la squadra difende.

Da non sottovalutare il rendimento contro gli esterni di Napoli e Roma, i più forti del campionato italiano: con lui in campo solamente all’andata contro i partenopei l’Inter è uscita sconfitta, ma per il resto è imbattuto con 2 vittorie e 1 pareggio e un solo gol subito, quello casuale di Nainggolan all’Olimpico. Né Insigne, né Callejon, né Salah, né El Shaarawy o gli altri esterni delle due compagini sono riusciti a brillare: tutti quelli marcati da D’Ambrosio in queste gare sono tornati a casa con una media voto complessiva di 5,75 che si abbassa a 5,7 se si aggiunge il 5,5 meritatosi da Mertens in occasione della sfida di Tim Cup al San Paolo. Solamente in tre sono riusciti a ottenere una sufficienza contro l'ex Torino, sintomo di come sia un avversario difficile da affrontare e da superare.

Oltre alla fase difensiva, va anche analizzata la fase offensiva. Due gol in campionato su calcio piazzato e un dribbling completato per gara sono numeri che lo mettono davanti ai rispettivi concorrenti per la maglia azzurra. Solamente Abate realizza più passaggi nella singola gara e conseguentemente ha una percentuale di realizzazione più elevata in quelli completati, circa 3 punti percentuali, ma rispetto all’ex terzino della Lazio i numeri sono a favore di D’Ambrosio: due passaggi di media in più per il campano che completa il 6% di passaggi fornendo praticamente lo stessi numero di cross a gara. 

Che possa essere decisiva la costanza con cui i giocatori scendono in campo nelle rispettive squadre?  Anche questo dato, nonostante quanto si dica in merito, arride al giocatore nerazzurro: 14 presenze in campionato, contro le 13 di De Silvestri e le 24 di Abate, 1251 minuti giocati e presenze che si alzano a 18 considerata anche la Coppa Italia. Insomma, non poco per chi milita in una squadra che vanta 4 terzini di cui 3 possono giocare su entrambe le fasce e che si contendono sempre la maglia da titolare. Adesso D’Ambrosio, a partire dalla gara con il Genoa, dovrà mantenere alto il proprio livello per dimostrare a Conte che quello a cui ha assistito sabato sera non è frutto di una sola serata, ma del lavoro costante svolto in allenamento agli ordini di Mazzarri prima e Mancini poi.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 20 aprile 2016 alle 13:54
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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