A 18 anni di distanza, e in un periodo in cui Inter e Juventus si affrontano frequentemente, Il Tirreno ha intervistato l'ex arbitro Piero Ceccarini, quello del famoso rigore negato a Ronaldo dopo il contatto con Iuliano: "In diciotto anni ho parlato in modo chiaro solo due volte di quell’episodio, questa è la terza. Simoni mi tira sempre in ballo nelle sue mille interviste, mi attacca e dice cose da querela. È patetico e mi fa ridere quando dice che gli ho rovinato la carriera, io non gli ho tolto nulla: la stagione successiva era ancora all’Inter, solo che venne esonerato, certamente non per colpa mia…".

Ceccarini, se tornasse indietro, darebbe quel rigore? 
"No, neanche sotto tortura. Purtroppo su internet girano alcuni articoli nei quali sembra che io abbia ammesso l’errore, ma purtroppo certe frasi sono state mal interpretate. Anche Fulvio Collovati, in diretta su Tele+, disse che non era rigore. E lo confermò osservando il replay pochi secondi dopo".

Riviviamo quell’azione? 
"Volentieri. Dalle immagini si vede chiaramente che Ronaldo va su Iuliano, non viceversa: lo juventino cade infatti all’indietro, dato che riceve un corpo in corsa. Io ero in campo, a pochi metri. E ricordo tutto".

Ma lei, in passato, ha svelato di non aver visto il movimento di Iuliano dal centro dell’area verso Ronaldo.
"È vero, ma la dinamica successiva sì. Ed è quella che conta. L’intenzione del difensore è di interrompere la corsa dell’attaccante, che però sposta la palla e non la segue. Iuliano è fermo al momento del contatto, su questo non ci sono dubbi. A Pagliuca dissi che nel basket sarebbe stato un fallo di sfondamento. Guardi, forse avrei dovuto fischiare una punizione a favore della Juventus".

In quel momento ci fu un po’ di indecisione nella sua testa? 
"No, assolutamente. Se non fossi stato sicuro, non avrei avuto la forza di dare un rigore sul capovolgimento di fronte". 

Già, quello amplificò tutto. 
"Sì, è ovvio, ma era netto. C’era comunque grande tensione in quel periodo, soprattutto per il gol annullato all’Empoli con la Juve nella giornata precedente. E poi quell’episodio venne montato in un modo così esagerato per altri scopi".

Cioè?
"Beh, l’anno dopo nacque il sorteggio arbitrale. La Federazione assecondò i pareri delle società, ma poi è arrivato Calciopoli…"

Qualcuno sostiene che c’era già nel ’98.
"Sono l’unico ad aver portato gente in tribunale, non avevo e non ho niente da nascondere".

Qual è la cosa che le ha dato maggior fastidio in tutti questi anni?
"Ridurre tutta la mia carriera a quell’episodio. Discutibile, ok, ma non un errore madornale".

E il più grande rammarico? 
"Mi sarebbe piaciuto, qualche giorno dopo quella partita, affrontare tutto insieme agli allenatori e ai giocatori delle due squadre, spiegando i motivi della mia decisione. Forse sarebbe finita lì. Comunque, un annetto fa, ho chiesto un incontro a Simoni tramite una terza persona".

Ah... E vi siete trovati? 
"Macché, lui ha rifiutato. Ero disposto a rivedere le immagini insieme, ero disposto a chiarire le cose. Ma niente, non ha voluto".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 02 marzo 2016 alle 14:52 / Fonte: Il Tirreno
Autore: Redazione FcInterNews.it
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