"Prestazione fatta bene, si passa da lì. Non so se è un punto guadagnato o due persi, ma la squadra ha fatto quello che doveva fare. Tante occasioni, in ordine senza concedere ripartenze. Siamo arrivati 6-7 volte sul fondo per mettere palloni per far gol, e lì qualche volta la devi chiudere l'azione, magari con l'uomo che arriva a rimorchio. Invece loro hanno coperto bene l'area piccola e non siamo stati capaci di buttarla dentro". Queste le parole di Luciano Spalletti ai microfoni di SkySport dopo lo 0-0 di Udine. 

Icardi e Lautaro insieme nel secondo tempo: può essere un test probante in vista del prossimo anno?
"Vi dovete abituare, le scelte fino a fine anno le faccio io. Dobbiamo stare in equilibrio. Oggi, nel pezzo in cui sono stati entrambi in campo, qualche palla pericolosa l'abbiamo persa e non abbiamo le caratteristiche per difendere. Io devo ricercare equilibrio. Dobbiamo fare di più? Certo, ma con le punte esterne, coi terzini che avanzano, con Nainggolan qualcosa di più sulla qualità. Creare tanto e restare in equilibrio in difesa non è facile. Nel secondo tempo li ho messi tutti e tre gli offensivi, si poteva fare qualcosa di più alzando il livello di accelerazioni puntando nell'uno contro uno".

Da dove nascono alcune difficoltà nel primo tempo?
"Dal fatto che a volte perdiamo dei palloni per non giocare semplice e abbiamo concesso delle ripartenze. E ripeto: non abbiamo le caratteristiche di fare blocco squadra davanti alla nostra area. Non abbiamo quella tigna necessaria, anche nei contrasti. Serve pazienza con queste squadre chiuse".

Guardando al futuro: appena 28 gol concessi e anche l'anno scorso il reparto aveva offerto grande solidità. Quanto dipende questo rendimento dagli esterni d'attacco? Ed è questo che impedisce di lavorare sul trequartista più due attaccanti?
"Secondo me tutto passa dal possesso palla. Questo porta dei vantaggi, non sei al limite dell'area tua e non devi difenderti basso. Questo dominare non ti fa prendere gol, oltre ovviamente la qualità individuale dei difensori. Poi è facile parlare di trequartista più due punte, ma le mie idee sono diverse. Vedo che si dibatte molto sul ruolo dell'allenatore, io sono abituato ad andare al campo e dire come si gioca ai miei giocatori, ovviamente lasciando anche un po' di interpretazione alle qualità individuali. Noi siamo cresciuti, abbiamo fatto passi in avanti. Ci è mancato solo l'ultimo passaggio, la stoccata, il colpo di testa davanti al portiere. E poi vinci la partita. Da Roma e Atalanta mi aspetto possano fare filotto, quindi c'è necessità di fare il massimo. E la ricerca per tutta la settimana è stata quella di vincere la partita".

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Sezione: Focus / Data: Sab 04 maggio 2019 alle 23:00 / Fonte: Sky
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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