È l’ultima spiaggia, inutile nascondersi. L’Inter è di nuovo con le spalle al muro, quasi spacciata, chiamata a quelle imprese che solo la Pazza Inter, di notte, riesce a regalare ai suoi tifosi, quando tutto sembra perduto o quasi. A Roma non ci sono più storie, più partite e punti a disposizione, se si dovesse finire a -8 si potrebbe chiudere subito baracca e burattini e mettere anche questa stagione alla voce Fallimenti del post triplete, già ricca e variegata. 

L’Inter invece deve cercare di fare la stessa partita fatta in coppa Italia contro la Juve al ritorno, con quella fame, con quella voglia, sapendo che non c’è domani, anche senza Icardi e Palacio, sperando che l’anima slava sia in serata e trascini invece che affossare i manciniani. La Roma è indiscutibilmente più forte, oggi più che mai con Spalletti redivivo mago, ma lo era anche all’andata quando l’Inter invece cominciò a stupire tutti, come dovrebbe cercare di fare anche sabato sera, correndo fino alla fine, sacrificandosi e provando a sorprendere ancora una volta. 

In questa settimana che non può che essere la più importante della stagione nerazzurra, registro con piacere come sia cambiato il vento e non penso che sia dovuto alla vittoria sul Bologna, seppur importante. Prima sono arrivati gli ennesimi attestati di stima di Erick Thohir a Roberto Mancini, confermato come pietra fondamentale della ricostruzione interista, e di conseguenza anche Bobby Gol ha sostituito il “resto se non mi mandano via”, con un “resto e voglio costruire un’Inter ancora più forte”, parole molto importanti, a testimoniare un cambiamento fondamentale, con tanti saluti e porta chiusa alla Nazionale, almeno per il momento.

Come già abbiamo sottolineato, cambiare ancora allenatore e progetto diventerebbe ancora più sanguinoso, invece che ricominciare da zero bisogna insistere e dare fiducia all’allenatore e alla squadra, come hanno fatto giustamente Thohir e Moratti, che hanno anche rinnovato la loro unione. Farlo nella settimana più importante, con lo scontro decisivo con la Roma all’orizzonte mi sembra la strada giusta: unità d’intenti, compattezza, solidità della società, fiducia piena al progetto, sono gli ingredienti perfetti, almeno sulla carta. 

Adesso bisogna capire cosa riuscirà a fare la Pazza Inter, se ce la farà finalmente a fare quel salto di qualità definitivo verso la sua definitiva crescita a squadra di livello, proprio quando si ritrova quasi spacciata, con una sola alternativa a disposizione: vincere per diventare grande, senza più possibilità di sbagliare. La parola come sempre spetta al campo, anzi all’ultima spiaggia, con vista Tevere.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 marzo 2016 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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