Un futuro tutto da scrivere. Inutile dire che per l'Inter ci sarà una rifondazione che toccherà diversi settori. Massimo Moratti studia, pensa ai colpevoli di una stagione fallimentare, che dopo tanti anni potrebbe vedere i nerazzurri fuori da ogni competizione europea. Pensare ad un'Europa League ingombrante non incarnerebbe per niente lo spirito interista, l'idea di una società che fino a 3 anni fa trionfava e saliva sul tetto più importante a livello continentale. Moratti, dunque, sta analizzando tutti i perché dell'annata storta della sua Inter. La riconferma di Stramaccioni non è assolutamente scontata, anzi. L'allenatore romano dovrà frenare quest'emorragia di risultati negativi, stoppati almeno per il momento dalla rete di Rocchi contro il Parma. In questo momento, nessun nome sembra convincere particolarmente Moratti. Mihajlovic e Zenga rappresenterebbero l'interismo puro, un po' come fatto dalla Juventus quando scelse Conte. Zeman invece è un'idea vecchia, ma forse non troppo efficace in questo momento, anche se la stima tra il boemo, i tifosi dell'Inter e Moratti c'è sicuramente.

Sul banco degli imputati ci sono anche il Dottor Combi e Stefano Rapetti. Tanti, troppi gli infortuni che hanno colpito i giocatori dell'Inter in questa stagione. Se quello di Milito è stop non prevedibile, certamente i vari malanni di Guarin, Palacio, Cassano, Gargano e anche del furioso Nagatomo potevano essere gestiti diversamente. Adesso Stramaccioni ha una squadra fuori uso: Castellazzi; Nagatomo, Cambiasso, Mbaye; Gargano, Stankovic, Guarin, Obi; Cassano, Palacio, Milito. Elementi che certamente metterebbero in difficoltà qualsiasi altra squadra. Non rischiano, al momento, il loro posto invece, Marco Branca e soprattutto Piero Ausilio. I due continuano a lavorare in vista della prossima stagione, con l'ombra di Leonardo che incombe in particolare sulla figura dell'ex attaccante dell'Inter. Gli errori sono divisibili per tutti in una stagione del genere, a patto che non venga dimenticato il passato. Perché l'attuale direttore dell'area tecnica ha anche contribuito a costruire la squadra che fino a due stagioni fa vinse la Tim Cup, proprio guidata da Leonardo. 

Già 5 gli acquisti in vista della prossima stagione. I tifosi lo sanno a memoria. Campagnaro, Laxalt, Ruben Botta, Andreolli e Mauro Icardi. In più, c'è la situazione legata al Papu Gomez che intriga in maniera particolare. Non ci sono conferme sul presunto blitz di Branca in Sicilia nello scorso weekend, ma l'interesse per l'attaccante argentino è certo, già dalla scorsa stagione. Per ciò che riguarda invece la situazione legata all'uruguaiano Laxaltla voce sulla Sampdoria non trova riscontri. La duttile mezz'ala, che giocherà il Mondiale U-20 in Turchia quest'estate prima di volare a Milano, non ha ancora discusso con la dirigenza nerazzurra per ciò che concerne il suo futuro. Presto potrebbe esserci un consulto. Intanto, quest'inverno c'è stato il primo approccio con la città lombarda, Kovacic è stato il giocatore che ha più colpito il gioiellino proveniente dal Defensor Sporting. La mente e il braccio dell'Inter che verrà. 

Mercato in entrata sì, ma anche in uscita. La notizia di ieri è l'interessamento del Barcellona per Samir Handanovic. Dire di no al club più forte del mondo per lo sloveno sarebbe impossibile, ma è inutile negare che lui per l'Inter è fondamentale. Una saracinesca da cui ripartire, perché senza Handanovic la stagione dei nerazzurri avrebbe potuto prendere addirittura una piega peggiore di quella attuale. 30 milioni sembrano pochi, ce ne vorrebbero almeno 40 per far vacillare la dirigenza nerazzurra, perché in giro non ci sono portieri forti come l'ex Udinese. In uscita c'è anche Matias Silvestre. In estate l'Inter effettuerà il riscatto dal Palermo. Un accordo con la dirigenza rosanero, un contratto già sottoscritto. Poi però l'argentino dovrebbe lasciare i nerazzurri, con lo Zenit San Pietroburgo che continua ad osservare attentamente l'evoluzione della situazione. Si ripartirà invece da Mateo Kovacic. Una miniera il croato, che ha preso in mano il centrocampo dell'Inter in questo momento di difficoltà con una personalità da veterano, che un qualsiasi calciatore classe 1994 non ha in Europa. E se Laxalt è certo di giocare il Mondiale U-20, l'ex Dinamo Zagabria attende ancora una risposta da Branca. L'Inter lo vorrebbe per il ritiro di Pinzolo, la paura di mandarlo via è tanta, ma alla fine dovrebbe prevalere la voglia del numero 10 nerazzurro di giocare con la maglia della propria nazione. 

Moratti intanto, oltre al campo, pensa al futuro dell'Inter fuori dal rettangolo di gioco. L'area dello stadio è stata già individuata, entro il 2018 l'impianto dovrebbe essere già costruito. Entro l'estate invece, tutto sarà più chiaro sul fronte soci. Esclusa la pista cinese e poco ipotizzabile quella russa (la Rosneft ha da poco chiuso un accordo economico importante con la Saras, l'Inter è un discorso non legato), quella della Mabetex è la strada che trova più conferme. Un investimento grosso, magari anche con la cessione di una parte delle quote, per la costruzione dello stadio che nel futuro sicuramente rappresenterà la casa dell'Inter. Prima di una casa, però, servono le fondamenta. E quelle, prima del 2018, in campo e fuori, arriveranno. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 24 aprile 2013 alle 00:01
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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