Finalmente è arrivato il gol. Finalmente Kondo si è sbloccato e magari ora qualcuno che mai vede le partite dei nerazzurri lo lascerà in pace. Sì perché per molti fino a ieri Kondogbia era un sopravvalutato, un giocatore da buttare che mai sarebbe esploso. Mi sono sempre chiesto il perché di queste critiche così aspre. Il motivo buono è che per quello che è stato pagato deve rendere di più, quello cattivo è che alla 12^ giornata Kondo avrebbe dovuto aver segnato 6 gol, essere capocannoniere della serie A (6 non sarebbero bastati comunque), ed essere il faro di questa Inter. Così solo per giustificare lo “scippo” al Milan. 

Scrolliamoci di dosso le aspettative dei 30 milioni pagati per lui (perché quelli sono a bilancio) e cerchiamo di analizzare il resto. L’Inter non ha certo preso Kondogbia pensando che fosse un centrocampista goleador, il suo breve curriculum di 22enne parla di due gol segnati con la maglia del Monaco e uno a stagione rispettivamente con Lens e Siviglia. Chi si aspettava di vedere Platini o Zidane non ha capito molto. 

Kondogbia è giovane e deve maturare, questo è sicuro ma è un talento puro e soprattutto è un giocatore molto intelligente. Quello su cui mi sono soffermato guardando giocare il francese è l’efficacia della sua presenza in mezzo al campo. A livello tattico Kondo è giocatore utilissimo, copre le zone scoperte ed è sempre vicino al compagno per aiutarlo. Sa inserirsi sulla trequarti ed è bravissimo a verticalizzare palla al piede. È l’unico (se togliamo Guarin che però ha il difetto grave di essere troppo impreciso e svogliato) che salta l’uomo in verticale in mezzo al campo creando superiorità numerica. Lo fa troppo poco, è vero ma l’importante è sapere e vedere che lo sa fare, la continuità e la convinzione arriveranno. Non perde palle inutili e nei contrasti è una forza della natura. Contate quanti contrasti fa durante le partite e poi datemi il resoconto di quanti ne perde. Pochissimi, fidatevi! Da migliorare la tenuta fisica, Kondo si stanca troppo presto ma, nonostante questo, è il giocatore di movimento con più minutaggio nella rosa interista e questo la dice lunga su quanto sia importante per una squadra con la migliore difesa della serie A. 

Non ho parlato dei numeri di alta scuola, quelli che fanno rimanere a bocca aperta gli esteti, i puristi. Ecco, ci sono anche quelli. Ho visto veroniche, sombreri e passaggi filtranti in corsa. Io Kondo me lo tengo stretto e chi lo giudica un acquisto “sbagliato” vada pure avanti a perseverare nell’errore.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 12 novembre 2015 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
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