Probabilmente al termine del primo tempo i tifosi pessimisti avranno pensato che la squadra appena ammirata era stata troppo bella per essere vera, mettendo già in preventivo il calo nella seconda parte. E da anti-scaramantico, poco dedito a destino, fato, sfortuna o fortuna quale sono mi sento di far loro i complimenti sottolineando la loro conoscenza della creatura Inter attuale. Perché anche io mi aspettavo proprio questo, la discesa poi effettivamente concretizzatasi, frutto dell'assoluta convalescenza in cui verte il gruppo in questo periodo, con alti e bassi molto rischiosi.

Contro i francesi è 1-1, gol di Dodò (il migliore in campo, a parer mio) e Sall, dopo un liscio di un Vidic lontano parente del muro di Manchester. I nerazzurri quasi irriconoscibili del primo tempo (in senso positivo, considerando il periodo difficile) offrono una super prestazione, attenta, accorta e 'cattiva'. Fraseggi veloci, precisi, senza sbavature e, soprattutto, concedendo poco meno di 5' a un Saint-Etienne che non crea brividi a Carrizo. Bene, bene, ancora bene. E poi? Ecco la solita Inter. Ovviamente il punto strappato al Geoffroy-Guichard è prezioso, e tanto, in ottica qualificazione, considerando che ora basterà solamente un piccolissimo passo contro il Dnipro per strappare il pass per il turno successivo, ma la mia preoccupazione è dettata da un secondo tempo assolutamente sottotono, con una squadra assente e messa sotto dai Les Verts con incursioni potenzialmente micidiali nelle praterie lasciate dai nerazzurri.

Il mio auspicio era quello di vedere una signora gara anche dopo il rientro in campo, riuscendo a difendere con ordine e senza affanno e cercando di chiudere il match in contropiede in maniera spietata (altro aspetto su cui Mazzarri dovrà lavorare nel breve periodo), e invece mi trovo ad analizzare fiatone e difficoltà che mai avrei voluto vedere, e un pareggio, tutto sommato, difeso con i denti. Diciamoci la verità. Per questo non sono contento della trasferta nelle Rhône-Alpes e ora aspetto con voglia e curiosità l'appuntamento contro l'Hellas. Quale sarà l'Inter di domenica sera?

E attenzione, il risultato in campionato vale doppio, anzi triplo, per un momento delicato reso ancora più pesante dal ko di Parma, per una classifica da accorciare in tempi brevi e perché la gara contro l'amico Mandorlini sarà il primo round di una mini-serie da dentro-fuori per il tecnico toscano. Infatti non escluderei, in caso di bottino povero (1 o 3 punti tra Verona, derby e trasferta di Roma), un arrivederci e grazie dopo questo avvio di stagione particolare. A dir poco. 
E dopo due tempi all'opposto in Europa, ora testa alla A. Con le tre decisive nel 'mirino' (per lui).

P.S. Bentornato Osvaldo, l'attaccante fondamentale.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 07 novembre 2014 alle 00:01
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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