Eccoci di nuovo punto e a capo. Ancora una volta, il rapporto tra Adriano e l'Inter sembra aver raggiunto un nuovo punto di minima. L'ultimo episodio è fresco di giornata: l'attaccante brasiliano non era sul volo da San Paolo che avrebbe dovuto riportarlo ieri mattina alla Pinetina, dove invece si è imbarcato il portiere Julio Cesar, ed è rimasto in Brasile. E se vogliamo aggiungere altri capitoli a questa catena, non bisogna andare molto più in là con la memoria: basta citare la dichiarazione dello stesso giocatore a Globoesporte, a cui Adri ha affermato di "voler riflettere con calma" prima di rinnovare il suo contratto con l'Inter, in scadenza nel 2010. Parole interpretate dai più come un nuovo segnale di disagio verso il club, anche se poi lui stesso ha tenuto a "calmierare" le sue dichiarazioni specificando come il suo rapporto con Mourinho sia ottimo nonostante le ultime panchine a cui è stato costretto.

Ecco, Mourinho. Quel Mourinho che, prima che dal Brasile rimbalzassero le parole del giocatore, intervistato da Piero Chiambretti dichiarava di voler avere al più presto un confronto con lui, sottolineando però come a parere del tecnico sia il giocatore stesso a dover capire che cosa farne della propria vita, oltre che della propria carriera. Il tutto, con un tono di voce e un'espressione del viso che tutto erano fuorché rassicuranti. Evdientemente, a Mou non è andata giù, più di ogni altra cosa, l'aver saputo del mega-festino che Adriano ha tenuto nella sua casa di Rio de Janeiro, un party durato ben 12 ore e finito poche ore prima dell'allenamento con la Nazionale di Dunga, alla presenza anche di Patricia Araujo, noto trans brasiliano, che poi ha raccontato con buona dovizia di particolari quanto accaduto in quella lunga giornata di festa.

Evidentemente, il primo a dover fare "mea culpa" e cospargersi il capo di cenere devo essere proprio io, perché qualche tempo addietro mi spesi in favore di Adriano, sperando che quella parentesi positiva vissuta ad inizio 2009 fosse l'inizio di una nuova era per il giocatore, fatta più di risultati sul campo che di notizie di carattere extra-calcistico. Per un po' il mio castello di carte ha retto, ma dopo queste ultime notizie è arrivata la classica folata di vento che ha fatto crollare tutto. Come in un infinito gioco dell'oca, Adri è ripiombato sulla casella 58, quella che costringe il giocatore a ripartire dal via. Ma stavolta, più del solito, appare difficile pensare che al brasiliano venga concesso di tirare nuovamente i dadi per ricominciare il percorso, almeno per fargli provare nuovamente di arrivare alla casella 63.

Molto probabilmente, quando ritornerà a Milano, Adriano verrà inchiodato alle proprie responsabilità da Mourinho: verrà multato e salterà la gara di Udine, questo appare ormai certo. Poi cosa accadrà? Gli verrà data un'ulteriore chance? O è arrivata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso? Prevarrà insomma il pugno duro o l'indulgenza? E a giugno che ne sarà di lui? In attesa di sapere quelli che saranno sviluppi, per concludere voglio proseguire il filone "musicale" di questi editoriali, dopo gli 883 voglio citare un altro grande cantautore di fede nerazzurra come il rocker Luciano Ligabue: semplicemente per dire ad Adriano "Ho perso le parole", una volta per descrivere le tue meraviglie in campo, adesso per provare a difenderti ancora...

Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 aprile 2009 alle 09:17
Autore: Christian Liotta
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