"Sto bruciando, come un vulcano, non vedo l'ora che inizi". Dejan Stankovic non sta più nella pelle e non vede l'ora di iniziare la sua nuova avventura come tecnico della Stella Rossa: "Sono eccitato - dice Deki al portale Novosti -, mi piacciono le sfide, non scappo dalle responsabilità. Sarà difficile, ogni lavoro in questo mondo è difficile. Immagina il privilegio che ho e quanto sono onorato di avere l'opportunità di guidare la mia Stella Rossa. Devo ringraziare le persone del club: tutto è stato spiegato nei dettagli da parte loro e da parte mia su aspettative, desideri e squadra".

"L'emozione ha sempre funzionato per me, specialmente quando giocavo con la Stella Rossa e volevo giocare la prima partita e segnare il primo gol. Questi sogni si sono avverati lentamente uno dopo l'altro. Ho avuto l'impressione che la Stella Rossa mi avesse mandato in missione per 22 anni, con l'intenzione di riavermi un giorno. E quel giorno è oggi" ha aggiunto il serbo.

Stankovic torna alla Stella Rossa dopo aver interrotto il rapporto con l'Inter (proprio oggi era nella sede nerazzurra per la risoluzione del contratto, LEGGI QUI): "Avevo un buon contratto con l'Inter, mi occupavo di tutte le categorie del settore giovanile, facevo un programma di scouting. Un mese e mezzo fa non si diceva che sarei potuto diventare un allenatore della Stella Rossa. Quando è arrivata l'occasione, volevo venire preparato, con la mia idea, le mie visioni, i miei requisiti. Intendo il mio staff professionale, in modo che i membri del club sappiano cosa avranno nel prossimo periodo. Naturalmente, spetterà a loro decidere se si adatta al lavoro e al sistema del club. Quando queste due cose si uniranno, avremo un'energia comune e ovviamente andremo ad ogni vittoria insieme". 

Sul predecessore Vlado Milojevic: "È sempre difficile nella Stella Rossa, quando non è stato così? Siamo un club enorme, ma so cosa fare. Ho giocato nei grandi club, ero abituato a gestire la pressione. Ho combattuto per i titoli, per i trofei, sono riuscito a vincerne 25 in carriera. So cosa bisogna fare e come deve funzionare lo spogliatoio per vincere il trofeo. Potrei non avere l'esperienza tecnica, ma ho guadagnato durante la mia carriera lavorando con i migliori allenatori. Non giocavo a cricket ma a calcio. Non mi giustificherò mai nella Stella Rossa parlando di inesperienza, voglio che tutti mi guardino e mi valutino come primo allenatore della squadra per 10 anni".

Per il ritorno a casa è stata decisiva anche il pensiero della famiglia Stankovic: "Sono stato all'estero per 22 anni ed è stato come se non fossi mai andato via da qui. Senza il supporto di mia moglie Anna e dei miei tre figli, non avrei mai accettato l'offerta. Sono riuscito a spiegare loro cosa stavo provando, hanno visto la mia energia e mi hanno accompagnato in Serbia con un grande sorriso e felicità. È importante sentire quel momento in cui esci di casa. Rimarranno a Milano e io sarò a Belgrado. È un sacrificio, ma la Stella Rossa vale questo sacrificio" ha sottolineato Deki.

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Sezione: Copertina / Data: Lun 23 dicembre 2019 alle 17:23 / Fonte: Novosti
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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