Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore nerazzurro e attuale presidente della Cremonese Luigi Simoni ha parlato della 'sua' Inter, club in cui ha lavorato per poco più di una stagione allenando e migliorando il giocatore, probabilmente, più forte della storia della società: Ronaldo

Il tecnico classe '39 di Crevalcore analizza a 360° l'attualità, considerando in particolare le figure di Walter Mazzarri, Erick Thohir e Massimo Moratti, neo ex presidente onorario, senza far mancare un viaggio all''indietro' tornando sul fattaccio che vide protagonista il Fenomeno brasiliano nella famosa gara-scudetto tra Juventus e Inter nel girone di ritorno del campionato 1997-1998, con il rigore non concesso dall'ex arbitro Piero Ceccarini per l'intervento dello juventino Mark Iuliano. Tra risposte simpatiche e il gioco della torre, non può mancare un commento anche su Luciano Moggi, ex dirigente della Vecchia Signora.

MOMENTO - "Non mi aspettavo tutte queste difficoltà da parte dell'Inter, anche se speravo che non arrivassero. Personalmente non ero molto convinto del livello della squadra per competere per certi obiettivi, credo che la rosa sia da quinto posto. Questo deve essere l'obiettivo, l'Inter non può fare di più ed è inutile dare delle colpe a qualcuno in particolare".

MAZZARRI - "È stato con me in passato, avendolo allenato, e gli voglio bene, ma gli sarei grato se fosse più equlibrato quando è chiamato a dare dei giudizi. Dice che la propria squadra gioca sempre meglio dell'avversario, l'arbitro gli sta sempre addosso ed è sempre contro... Questo atteggiamento non dovrebbe più tenerlo, perché anche se è un bravo allenatore potrebbe risultare più simpatico, e nei momenti di difficoltà i tifosi e la stampa ti aiuterebbero piuttosto che criticarti. Stagione decisiva per lui? Secondo me la situazione è chiara e sarà difficile da migliorare, e piuttosto che vivere in una sofferenza continua sarebbe meglio fare qualcosa di diverso".

SOCIETA' - "Non convince per i risultati che non stanno arrivando. Non è facile sostituire Moratti nel cuore dei tifosi, perché lui è un vero innamorato di questi colori, da generazioni direi. È una persona troppo importante e, sostituirlo, vorrebbe dire ottenere risultati immediati, ma non daranno il tempo necessario a Thohir. Ora il tycoon dovrà creare una propria immagine e dovrà arrivare a obiettivi immediati. Credo che il suo arrivo rappresenti più di un acquisto sbagliato. Ora dovrà innamorarsi, emozionarsi e vincere".

RIGORE STORICO - "L'azione è partita, come al solito, da Simeone. Palla a Zamorano che vince un contrasto, poi tocca a Ronie. Fallo di Iuliano e nessun fischio da parte dell'arbitro. Tutti ne parlano dopo tantissimi anni e tanti juventini mi dicono anche oggi che avevo ragione. Forse quella fu l'unica occasione in cui mi lasciai andare ("Si vergogni" riferito all'ex arbitro Ceccarini, ndr), ma in quella stagione ci furono una serie di episodi dubbi, come quello di Empoli e altre circostanze. Poi, arrivati alla sfida di Torino, tutti avevano paura che potesse succedere qualcosa, ci giocavamo lo scudetto. Il fallo era troppo evidente, non lo guardo tanto perché mi rende triste quel momento. Appena so che si parla di questo alla televisione cambio canale".

CARRIERA - "Se le cose fossero andate in modo diverso, probabilmente sarei ancora all'Inter. Quelle polemiche mi hanno aiutato a diventare popolare, ma non mi hanno portato alla vittoria. Forse ho raccolto qualche simpatia, ma qualcosa ho perso".

JUVENTUS - "Cosa avrei risposto a una chiamata di Moggi per l'anno successivo? No, assolutamente. Dopo quello che successe avrei preferito rimanere un anno senza lavorare, piuttosto che andare alla Juventus. Non si fanno certe cose".

PIERO CECCARINI - "Parlai male di lui, poi dopo anni successe un fatto molto particolare. Mi chiamarono a testimoniare per una causa che lo vide protagonista proprio con voi de La Gazzetta dello Sport. La prima volta dissi di no, ma accettai per la seconda volta. Mi domandarono se quella partita fosse stata venduta, ma risposi di no perché non avevo elementi che mi portavano a dire ciò. Non c'era nulla di concreto. Vinse la causa e guadagnò dei soldi. Io avevo subito il torto anni prima, e poi lo aiutai".

IL MIGLIORE - "Ho allenato grandi campioni, diversi. Dico Ronaldo, ma anche Baggio, Conti e Pruzzo: giocatori che hanno fatto epoca. Quelli dell'Inter erano già grandi campioni".

RONALDO - "Tecnicamente più forte di Messi, a livello di accelerazione Bale avanti, il gallese è un fulmine. Come potenza Ronie è meglio di Cristiano Ronaldo, ma Ibrahimovic, come acrobazie, è qualcosa di fantastico. Fantasia in rapporto con Neymar? Dico ancora Ronaldo, ma forse sono parziale perché l'ho allenato tutti i giorni".

GIOCO DELLA TORRE - "Inzaghi o Mazzarri? Salvo WM, perché allena da più tempo, mentre il tecnico rossonero è ancora un rebus. Mihajlovic o Gasperini? Dico Gasp perché siamo dei fratelli calcistici, ma Sinisa è pronto per una grande squadra. Sarebbe il giusto premio per il lavoro che sta svolgendo. Inter? Penso sia l'uomo giusto in caso di cambiamento".

INTER-VERONA - "Vinceranno i nerazzurri domenica sera".

ALLENATORE - "Il mio preferito? Dico Guardiola".

Sezione: Copertina / Data: Ven 07 novembre 2014 alle 13:05 / Fonte: Gazzetta.it
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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