Si confessa ai microfoni de Il Messaggero Ronaldo, l'ex campione dell'Inter. Una lunga intervista concessa presso una sala riunioni della sua 'Fundação Fenômenos', il brasiliano parla anche del campionato italiano rivelando di essere sostenitore della squadra nerazzurra: Il campionato è ancora lungo e difficile, ma anche dopo il ko di Napoli, faccio il tifo per l’Inter, il mio cuore batte per i nerazzuri. Sono ancora molto legato a Milano, cinque anni non si dimenticano. Ho ho un affetto speciale anche per il Milan, però direi che l’Inter è stata molto importante per me. Cinque anni a contatto con tutti gli interisti, è tanto tempo per una squadra.  E Roberto Mancini ha una forte identificazione con questo gruppo. Il Napoli è molto competitivo, ma starei attento anche alla Juve, che se non è la stessa degli anni scorsi, è comunque molto forte, pur essendo un po’ indietro in classifica. Anche la Roma in lotta per il titolo? Non credo, penso sia di un livello inferiore".

Ronie torna anche sui giorni dell'addio all'Inter: "Sono molto fiero della mia storia in nerazzurro, anche se il finale è stato traumatico. Non chiesi di andare via, solo non potevo andare avanti con Hector Cuper. Massimo Moratti non fece nulla e allora decisi io. I suoi allenamenti portavano all'esaurimento, questo rese complicato il rapporto". Il Fenomeno si sofferma anche sul momento difficile del calcio a livello globale sul piano tecnico: "L’Italia non è l’unica ad affrontare una crisi. È il calcio Mondiale a essere privo di talenti. Non voglio essere nostalgico, ma ai miei tempi in squadra c’era uno che faceva la differenza, che però era il migliore del suo paese. Adesso il livello è più equilibrato fra i giocatori, ma più basso". Pensiero conclusivo per Francesco Totti: "E' stato un onore confrontarmi con lui, perché è un campione e una brava persona. Sono fiero di far parte della sua generazione". 

 

Sezione: Copertina / Data: Gio 03 dicembre 2015 alle 10:55
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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