Spal e Fiorentina colpite: sono arrivati in rapida successione i primi due centri di Andrea Pinamonti in Serie A. "Ci ho pensato e ancora non mi sembra vero, come alla mia famiglia. E se il gol segnato alla Spal è stato emozionante perché il primo in A, quello alla Fiorentina è stato pesante perché è valso un punto", dice l'ex interista alla Gazzetta dello Sport.

L’esultanza?
"Ancora non c’è, vado di istinto. Non c’è tempo per razionalizzare una gioia così grande".

Il prestito dall’Inter al Frosinone è iniziato in maniera complicata...
"In molti siamo arrivati verso la fine del mercato e nel corso dell’estate era stata rivisitata. Sapevamo che avremmo avuto bisogno di tempo".

Con Moreno Longo sembra che ci sia un buon feeling...
"Mi sento considerato e sono migliorato sotto alcuni aspetti. Mi fermo spesso a lavorare anche individualmente a fine allenamento, non ho mai sofferto il lavoro. Perché l’unica strada è quella, lavorare a testa bassa".

Quattro gare di fila senza sconfitte, 6 punti fatti: cosa significa?
"Vuol dire che il Frosinone può stare in A. Dovremo lottare fino all’ultima giornata per salvarci, ma siamo sappiamo di essere un gruppo vero".

Sabato sera riparte il campionato al Meazza contro l’Inter: emozionato?
"È lo stadio in cui ho esordito (in Europa League, ndr), trasmette i brividi a guardarlo".

Quante maglie avrebbe da chiedere agli amici ex compagni?
"Tante, a Icardi e Skriniar su tutti. Milan mi portava ad Appiano. Mauro mi ha scritto un bellissimo messaggio quando ho lasciato l’Inter".

È stato difficile dire arrivederci?
"Sì, molto, ma volevo andare a giocare e il livello nella rosa dell’Inter è altissimo. L’obiettivo è tornare per giocarci con continuità".

Si sente con Steven Zhang?
"Ci siamo scambiati i messaggi per complimentarci a vicenda: io per la sua elezione, lui per i miei gol".

Ha un modello calcistico?
"Ibrahimovic".

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Sezione: Copertina / Data: Dom 18 novembre 2018 alle 09:03 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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