Primo turno di campionato tutto nerazzurro per l'Inter che domani (stadio Giuseppe Meazza, ore 20.45) affronterà l'Atalanta di Edoardo Reja. Match non facile, ma occasione ideale per partire con il piede giusto in questa Serie A e per dare un 'calcio' alle critiche di cui tecnico e giocatori sono stati vittime in questa pre-season dopo risultati non proprio esaltanti. Per presentare la gara contro i bergamaschi, in conferenza stampa si presenta l'allenatore Roberto Mancini, con le sue dichiarazioni riprese dall'inviato di FcInterNews.
L'Inter è pronta per lo Scudetto?
"Prima domanda difficile a cui rispondere. Tutti partono per il traguardo massimo perché si pensa di poterci arrivare, ma dipenderà poi da noi stessi e dal tempo. Se noi dovessimo essere bravi potremmo pensarci, siamo l'Inter e si parte con questo obiettivo".
Le voci di mercato possono creare un po' di disturbo?
"Questo lo fate voi giornalisti, è il vostro lavoro e va bene così. Noi pensiamo solo alla gara di domani".
Ad oggi la squadra è completa?
"Siamo competitivi e il lavoro dello scorso anno servirà. Questo è alla base dei successi futuri, se si lavora bene i risultati arriveranno. Ma, come detto, dipenderà da noi".
Hernanes è recuperato? I titolari in attacco sono Jovetic e Icardi?
"Il primo sta bene e decideremo nelle prossime ore, per domani valuterò chi giocherà in attacco".
Come valuta le altre grandi del campionato?
"Ci sono gli osservatori che possono giudicare, vedremo alla fine. Tutti partono con dei sogni, nessuno inizia il campionato pensando di fare il minimo. Si parte alla pari e poi vedremo. Oggi è difficile dire quello che succederà".
Ha lavorato molto sulla fase difensiva: pensa che le distrazioni che hanno creato le difficoltà passate finiranno?
"Tutti hanno lavorato al massimo, se sono stati commessi degli errori la colpa è di tutti. Adesso abbiamo quattro centrali di difesa, vedremo chi giocherà. Miranda e Murillo hanno bisogno di lavorare insieme per creare l'intesa ideale, e non è detto che possano giocare sin da subito"
Se non arrivasse Perisic quanto sarebbe dispiaciuto?
"Non saprei, devo parlare con Ausilio".
Chi è il giocatore, tra quelli nuovi, che si è integrato al meglio?
"Alcuni sono arrivati 40 giorni fa, altri 20, altri 10. Hanno bisogno di ambientarsi, ma abbiamo lavorato molto bene e abbiamo messo una buona base. Come detto, ci vuole del tempo per conoscere tutto. Ora è difficile esprimersi in questo senso, serve solo lavorare".
In base alla sua esperienza, quale peso bisogna dare a queste amichevoli pre-season?
"I risultati non contano, le amichevoli servono solo per allenarsi e arrivare in forma alle prime gare ufficiali. Per capire inoltre le situazioni di gioco migliori, a volte si fanno delle cose senza pensare al risultato. Ho sempre fatto così, vincere o perdere non conta nulla. Sarà importante da domani. La squadra è al 60%".
Pensa che lei possa essere la garanzia di successo per questa squadra?
"Contano i giocatori, anche se io conosco bene l'Inter. Tanti anni fa abbiamo costruito una squadra che poi ha vinto tutto, ma per fare questo ci vuole del tempo e molto lavoro. Io sono molto tranquillo per quello che potremo dare in questo campionato".
Kovacic via, dentro Kondogbia: in cosa è cambiata la rosa?
"Non c'è nulla di filosofico. In quel momento avevamo bisogno di quella operazione e per Mateo dispiace. Nessuno avrebbe voluto cederlo, ma c'erano altre considerazioni da fare. Il FFP ha influito".
Manca ancora qualcuno in questa rosa?
"Ho chiesto 8 acquisti, ma se saranno 9-10 andrà bene lo stesso (ride, ndr)".
Perché la rinuncia a Shaqiri?
"Vale lo stesso discorso di Kovacic, noi avevamo fiducia in lui. Gli auguro il meglio. Aveva solo bisogno di tempo per adattarsi".
A centrocampo cambierà qualcosa?
"Qualcuno giocherà basso nel rombo, possono essere Gnoukouri o Medel. Vedremo...".
Questa Inter quanto è vicina alle sue idee?
"Come lavoro al 100%, normale che un allenatore voglia la squadra completa dall'inizio, perché avere i nuovi in fasi diverse non è semplice".
FcIN - Qual è il futuro di Santon e D'Ambrosio?
"Sono elementi a disposizione, due giocheranno e saranno a nostra disposizione. Sono bravi giocatori e domani due giocheranno".
Cosa pensa delle difficoltà di Montoya?
"Nessuno ha mai dubitato di Montoya, chi ha parlato di perplessità ha sbagliato".
Medel potrebbe giocare come interno di centrocampo?
"Assolutamente sì, è molto duttile e potrebbe essere impiegato in questa posizione".
Sembra che la cessione di Shaqiri sia frutto di una programmazione non perfetta...
"Voi vi chiedete troppe cose, ma dovete pensare prima di fare certe domande. Noi avevamo fiducia in lui, poi a luglio le cose sono cambiate: serviva fare cassa e non c'erano molte possibilità. A malincuore abbiamo ceduto Shaqiri e Kovacic, quindi non è vero che non c'è stata programmazione. Servivano delle entrate e c'è un accordo con l'UEFA. Siamo stati obbligati a cedere Shaq. La programmazione non c'entra nulla".
Il mister poi conclude con un "Buon campionato a tutti".
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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