Bella, atletica e concreta. L'Inter vince meritatamente l'ultima gara al 'Giuseppe Meazza' del girone d'andata e dà il benvenuto nei migliori dei modi ai nuovi volti che hanno riportato quell'entusiasmo che dalle parti di Appiano Gentile era sconosciuto da tempo. Xherdan Shaqiri resta in panchina, sarebbe stato un azzardo rischiare un giocatore dalla struttura fisica tanto particolare fermo dallo scorso 16 dicembre, mentre Lukas Podolski risponde presente, e dopo aver 'assaggiato' la maglia nerazzurra nella trasferta dello 'Juventus Stadium' offre una prestazione concreta.

In linea generale, primo tempo condotto dal 1' al 45' con autorità, secondo con la giusta dose di sofferenza (ma niente di preoccupante) con un Samir Handanovic un po' super e un po' masochista, come in occasione dell'intervento su Iago Falque quando compie una parata di JulioCesariana memoria dopo un rinvio difettoso. Peccato poi per il gol last minute di Izzo (troppo goffo e poco tecnico lo sloveno nella circostanza), ma poco dopo arriva immediata la rete della sicurezza che rimette le cose a posto. Bentornato, o benvenuto a seconda dei punti di vista, a Nemanja Vidic. Benissimo il serbo di Užice, altrettanto Fredy Guarin: ecco la coppia più attesa che non ha sbagliato e ha fatto la differenza.

I RUGGITI DEL GUARO - Se non fosse per quella parola a lui tanto antipatica lo status sarebbe di altissimo livello. La 'continuità' nel calcio però non solo esiste, ma è componente fondamentale che definisce un top player differenziandolo da un semplice, buon giocatore. In attesa (anzi, nella speranza) che non dimentichi tutto questo, per oggi solo applausi per il colombiano di Puerto Boyacá, che soprattutto nel primo tempo risulta giocatore totale, a tratti devastante. Conclusioni in porta, spunti e ricerca continua dell'assist, lo 'spot' del profilo che in questi anni ha vissuto l'avventura in nerazzurro fin troppo a intermittenza. Il 7 in pagella del soleggiato pomeriggio milanese può essere il perfetto stop alla voce 'mercato'. Forse l'ennesimo, certo, ma questo Guaro non è inferiore a tanti nel ruolo.

WELCOME SHAQ, COMUNQUE - "Non ha più di 2-3 minuti nelle gambe, non voglio rischiare qualche infortunio". Con queste parole Roberto Mancini aveva spento le residue possibilità di vedere in campo il classe '91 di Gjilan dal primo minuto nella conferenza pre-match, ma gli riserva comunque l'applauso del pubblico quando lo invita ad alzarsi per iniziare la fase di riscaldamento. Fisico da culturista, forma non al top, programma personalizzato già confezionato: c'è tutto per far sì che quello dell'ex Bayern Monaco sia il perfetto e spumeggiante leitmotiv della seconda parte di campionato. Il momento della rincorsa... ri-parte anche da lui.

TERZO POSTO DA GRANDI ORECCHIE - Rincorsa, appunto. Perché alla fine, tutto è racchiuso in queste due parole magiche: Champions League. Contro l''amato' ex Gian Piero Gasperini tre punti vitali che dovranno necessariamente essere il kick-off di una lunga e decisiva serie. Empoli, Torino, Sassuolo, Palermo, Atalanta e Cagliari prima del match interno contro la Fiorentina: tante potenziali vittorie da andare a raccogliere, senza 'se' e senza 'ma', altrimenti sarà difficile credere nel 'progetto-rincorsa'. Sei gare per cambiare la stagione, la possibilità è ghiotta. Ora tocca all'Inter rispondere.

DIFESA (QUASI) IMPERMEABILE - Nell'immediato post match di Torino aveva consegnato loro in anticipo la maglia da titolare. Scelta quasi obbligata evidentemente, per via del doppio forfait per squalifica di Andrea Ranocchia e Juan Jesus. Tante voci, tanti rumors, tante chiacchiere su di loro, ma la risposta oggi è arrivata. Miolto simile, per motivi diversi. Il primo per zittire le critiche, il secondo per confermarsi come spreco in veste da 'titolare da panca' in questa Pazza Inter, che anche oggi si conferma tale. Nonostante il gol ospite rievochi qualche antipatico fantasma, la difesa dell'Inter di oggi merita un applauso, in particolare per Vidic e Marco Andreolli. L'ex United difende, e la condizione fisica ancora lontana parente da quella di Manchester oggi va in vacanza preferendo evidentemente lidi lontanissimi rispetto al 'Meazza'. Risultato: muro alzato, stoppato il Genoa e colpo da tap-in di testa che manda in fumo i sogni di rimonta del Grifone. Con Matija Nastasic verso la Bundesliga (quasi fatta con lo Schalke 04) la ricerca del nuovo difensore forse ora non è più così vitale. In assenza di soluzioni di un certo livello, il serbo può essere il nuovo, grande ri-acquisto di gennaio. Discorso diverso per il capitano canterano: meriterebbe più spazio perché le sue risposte sono spesso e volentieri da 'pollice in su', e con una fascia da capitano al braccio tutto è ancora più bello. Decisioni, prospettive, scenari, scelte tecniche in vista di Empoli, quando rientrerà Ranocchia, e a quel punto sarà di nuovo panchina per uno dei due. A meno che il Mancio non opti per una scelta coraggiosa, ma questa appare ancora come un'ipotesi lontana. JJ out, il 23 rientra, conferma necessaria di Vidic. Il giocatore che ha tutto per essere il nuovo, vero rinforzo per la difesa in questo gennaio molto caldo.

Sezione: Copertina / Data: Lun 12 gennaio 2015 alle 12:45 / Fonte: Milano - Dall'inviato allo stadio Giuseppe Meazza
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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