Intervistato a Miami, l'ex difensore dell'Inter Riccardo Ferri, oggi coinvolto nel progetto Inter Academy negli Stati Uniti, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sempreinter.com, sito partner di FcInterNews.it: "Il mio sogno è espandere i colori dell'Inter anche in altri territori americani. L'America è grande e il mio sogno è portare questi colori anche a Los Angeles o New York, creando 3-4 academy che ci permettano di insegnare il calcio ai bambini attraverso la nostra conoscenza professionale".

Cosa pensa dell'arrivo di Roberto Mancini all'Inter? 
"Mancini è soicuramente un allenatore molto preparato, grande conoscitore di calcio internazionale e con lui si può fare un progetto nel medio-lungo termine".

Cosa manca all'Inter per puntare allo scudetto? 
"Manca un progetto, che con Mancini e i nuovi acquisti possa già essere identificato. Roberto ha dalla sua la qualità dell'ambizione, non si ferma facilmente davanti alle prime sconfitte e punta a traguardi importanti. Lui è il miglior acquisto dell'Inter".

Il momento più bello e più brutto della carriera?
"Tra i più belli l'arrivo di Trapattoni, la vittoria del campionato dei record, le due Coppe Uefa, la Supercoppa italiana. Era il periodo più bello della mia carriera, fisicamente stavo benissimo. Il momento più brutto è stato quando ho lasciato l'Inter, durante i festeggiamenti della Coppa Uefa '94 tra i miei pensieri c'era anche quello che non avrei più indossato quella maglia".

Qual era l'attaccante più difficile da marcare?
"Ce ne sono stati tanti quando giocavo io. Ne cito alcuni e i tifosi possono condividere: Van Basten, Careca, Maradona, Platini, Vialli, Altobelli quando è andato alla Juve. La mia carriera ha coinciso con la presenza nel nostro campionato di tanti bravissimi attaccanti".

Rummenigge, Matthaeus, Brehme: quale di questi tedeschi è stato il migliore?
"Giustifico Rummenigge perché quando è arrivato aveva un problema alla caviglia che lo ha condizionato. Ma era un grandissimo fuoriclasse. Brehme e Matthaeus sono due fuoriclasse di differenti qualità. Ma se devo sceglierne dico Matthaeus, che cambiava il ritmo alla partita, senza nulla togliere agli altri che sono stati grandissimi".

Giocatori di grandi squadre riescono a stare bene insieme anche fuori dal campo, è d'accordo?
"Sembra che tutto vada bene dentro e fuori dal campo quando vengono i risultati. Anche al Milan di Arrigo Sacchi fuori dal campo non si andava molto d'accordo, ma quando si entra in campo si veste la stessa maglia e si diventa un corpo unico. Questa è la forza di una grande squadra. Fuori puoi condividere del tempo con chi vuoi, basta che in campo vai nella stessa direzione dei tuoi compagni".

Maradona o Messi?
"Maradona".

Zanetti o Bergomi?
"Qui pesa il cuore. Come il discorso di prima sui tedeschi, sono due grandi professionisti. Ma se devo sceglierne uno, non me ne voglia il mio amico Bergomi, credo che Zanetti abbia fatto qualcosa in più".

Trapattoni o Mourinho?
"Difficilissimo (ride,ndr). Stimo tantissimo Mourinho ma ho una grandissima stima di Trapattoni, che ha fatto cose straaordinarie ovunque sia andato".

Van Basten o Ibrahimovic?
"Credo Zlatan, Zlatan Ibrahimovic".

Andrea Agnelli o Silvio Berlusconi?
"Devo buttarli giù tutti e due o tenerne uno (ride, ndr)? Credo che Berlusconi calcisticamente parlando abbia una marcia in più".

Zenga o Julio Cesar?
"Walter Zenga".

Cristiano Ronaldo o Ronaldo il Fenomeno?
"Ronaldo il brasiliano".

L'Italia che vince i Mondiali o l'Inter che vince la Champions?
"L'Inter che vince la Champions. Che rivince la Champions".

Sezione: Copertina / Data: Gio 04 giugno 2015 alle 15:10 / Fonte: Sempreinter.com
Autore: Redazione FcInterNews.it
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