“Arrivare a San Siro da avversario è stato quasi come una puntata di Westworld, sul serio. C'era la nebbia, siamo arrivati davanti a questo stadio imponente, ricco di storia. Sembrava di essere di fronte a un'arena d'altri tempi. Prima avevi timore, oggi da interista senti una carica pazzesca. Senti l'orgoglio e il privilegio di giocare per questi colori. Senti che i tifosi saranno lì con te sempre. Il mio obiettivo è semplice: onorare questa maglia. So che, se faremo così, questo è il posto migliore dove giocare a calcio”. Stefan De Vrij racconta così il suo rapporto con lo stadio Meazza attraverso il Match Programme (qui il link per accedervi) diffuso dai canali ufficiali della società.

Parlando del suo passato, il centrale olandese racconta di aver cominciato in un altro ruolo. “Mediano basso, poi centrocampista, poi terzino destro. Ecco, sul terzino destro posso dire che al Feyernoord dicevano che ero più forte lì. Li ho convinti che era meglio spostarmi al centro. Il mio primo gol? Me lo ricordo bene. Sempre in Olanda, sempre con il Feyenoord, nell'ultima partita della carriera di Roy Makaay. Mi fa addirittura l'assist...”.

Spazio anche agli hobby, alle passioni personali. “Provo a rispondere ai tifosi sui social media, ad interagire con loro. Mi piace raccontarmi un po', senza esagerare. Mi scrivono in tantissimi e mi fa davvero piacere. Mi piace giocare alla Play, ma solo in compagnia. Nel tempo libero leggo dei libri. L'ultimo? Quello di Anthony Robbins, saggista e life coach. Il mio film preferito è Le ali della libertà, mentre ho adorato la serie Westworld. Il motivo è semplice: ha una trama su cui devi ragionare in continuazione. Il ping pong? Ci giochiamo spesso e sono il secondo più forte della rosa dopo Brozovic. Lui è incredibile: qualsiasi sport, lo fa bene”.

Sezione: Copertina / Data: Mer 26 dicembre 2018 alle 10:15
Autore: Mattia Todisco
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