Nel giorno del suo 53esimo compleanno, Nicola Berti ha concesso una lunga intervista al quotidiano La Repubblica. Tantissimi gli argomenti trattati, dal momento particolare che stiamo vivendo, all'Inter di ieri e di oggi, fino al suo possibile omologo nella squadra attuale. "Mi riconosco in Nicolò Barella - dice -. Rispetto a me è più basso e più tecnico. Io fisicamente ero dirompente, ma lo spirito è quello. Della rosa attuale è il mio preferito. Abbiamo anche le stesse cifre sulla camicia, NB. Ci siamo conosciuti, è un tipo sveglio".

Conosce bene anche Conte, suo ex compagno di Nazionale. "Un anno e mezzo fa, quando Spalletti già traballava sulla panchina dell'Inter, ci incontrammo in un resort in Puglia. Gli dissi: dai che ti porto alla Pinetina! Lui si mise a ridere. Anche se non sembra un farfallone, Antonio si sa godere la vita. Antonio sta costruendo una squadra solida e vincente, a sua immagine e somiglianza. Da tifoso, ne sono davvero contento".

Se si parla di allenatori, non si può non passare attraverso un elogio del "Trap", Giovanni Trapattoni. "Paragonare le squadre di oggi a quelle di vent'anni fa non ha senso. È cambiato tutto, tranne lo spirito. Il merito è dei due allenatori. Trap aveva anche un passato milanista. Per lui conquistare il tifo nerazzurro dev'essere stato più complicato. Negli anni Ottanta il calcio si seguiva in modo viscerale. Erano i tempi del giocatore tifoso, delle bandiere in campo. Oggi l'idea che l'allenatore e il giocatore siano professionisti è più diffusa".

Celebre "l'avversione" di Berti verso il Milan. "La Juve in Italia non è mai stata simpatica a nessuno, tranne che agli juventini. Ma il Milan contro cui giocavo io era così forte che non potevi non sentire la contrapposizione - dice - La mia Inter era quella di Peppino Prisco, e sapete tutti cosa pensava del Milan". Allo stesso modo, l'ex centrocampista era noto per una serie di scorribande non solo in campo. "Avevo la fama di essere bizzarrino e vivace, e per questo l'Inter mi faceva pedinare! Pagavano qualcuno per starmi sempre dietro, poi in allenamento mi chiedevano: cosa ci facevi in quel locale l'altra sera? La mia risposta era sempre la stessa: se in campo corro, quel che faccio la sera sono fatti miei".

Proprio al Milan il suo gol più bello. "Derby 1992-1993. Prendo la palla a Maldini, faccio un tunnel a Costacurta che mi stende. Baresi mi tira la palla addosso, io mi incazzo, prendo ammonizione. Ruben Sosa si prepara a calciare la punizione. In area mi marcano in due, io lo dico ad alta voce: "Ora vi faccio gol". Palla alta, insacco di testa. Pazzesco, godo ancora oggi, anche se Gullit pareggiò dopo quattro minuti".

Infine ua riflessione sulla possibile ripresa. "La salute è una cosa seria, e secondo me sarebbe più saggio aspettare settembre. In ogni caso, penso che ci proveranno. Cercheranno di giocare tante partite in pochissimo tempo, a porte chiuse, limitando i contatti delle squadre e degli staff col mondo esterno. Da un certo punto di vista, lo capisco. Il calcio, l'urlo liberatorio, il gol, mancano a tutti".

VIDEO - ACCADDE OGGI (1998): NEL PANTANO DI MOSCA LO SHOW DEL FENOMENO: 2-1 ALLO SPARTAK

Sezione: Copertina / Data: Mar 14 aprile 2020 alle 10:16
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print