Intervenuto ai microfoni di Radio Deejay, Alessandro Zoppini, responsabile per l'Italia di Populous, uno dei due studi di architettura in gara per la costruzione del nuovo stadio di Milano, torna a parlare a tutto tondo del progetto: "Il mio prozio Riccardo, nel 1956, inaugurò San Siro per la FIGC, mentre mio padre era il responsabile di San Siro per il comitato organizzatore locale di Italia '90, sotto la presidenza Moratti. Milan e Inter lavorano da un anno e mezzo sul progetto. Secondo noi rigenererà il quartiere: ci sono 9 ettari di parco, ci saranno luoghi pubblici. Nel quartiere Isola si lamentavano tutti prima della riqualificazione del quartiere e adesso son tutti contenti".

Zoppini torna pure sul nome del proprio progetto: "Usando il nome 'La Cattedrale', abbiamo voluto richiamarci ai due simboli di Milano, il Duomo e la Galleria, e reinterpretarli in chiave moderna, per dare un'identità a quel luogo. Tempistiche brevi per costruire uno stadio? Se lo si fa fare, sì. Il nostro studio ha realizzato i progetti per oltre 1300 stadi. Lo stadio in due anni di costruzione si realizza, poi naturalmente c'è tutto l'intorno da fare. Restaurare il San Siro attuale non sarebbe funzionale, costerebbe troppo e costringerebbe le squadre a giocare per diversi anni fuori Milano. Uno stadio come quello attuale non ha assolutamente le potenzialità per essere ristrutturato. Mantenere San Siro attuale con altre funzioni? Secondo me è un argomento molto complesso e in due giorni non si può dire cosa sia meglio fare, serve uno studio per capire costi e benefici. Il nostro progetto è pensato anche per altri usi oltre al calcio, come i concerti e sarà molto meglio del San Siro attuale anche da quel punto di vista". 

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Sezione: News / Data: Ven 01 novembre 2019 alle 18:27 / Fonte: Milannews.it
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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