Tra le tante opinioni sul caso Icardi non manca quella di Alberto Zaccheroni, ex allenatore dell'Inter che ha parlato a Radio Anch'io lo sport. "L'idea completa non ce l'ho perché mi manca un tassello - dice il tecnico -. Non ho ben capito da dove è partita la querelle. Per arrivare a togliere la fascia a un capitano deve essere successo qualcosa di irreparabile. Mi sembra che la società sia arrivata a una gestione che ha portato alla difficile risoluzione. E' stata fatta questa scelta da parte della società di negoziare il rientro del giocatore, ma c'è fuori una componente importante della trattativa: non se n'è parlato con l'allenatore, che poi deve gestire lo spogliatoio. Io avrei voluto essere maggiormente coinvolto nella trattativa, se fossi stato lì. Credo che l'allenatore abbia fatto quel che avrei fatto io. Il giocatore si deve spiegare con la squadra, deve venire in spogliatoio non solo per allenarsi e visto che è stato fuori (sembra) non solo per infortunio qualche spiegazione la deve dare. Mi sembra che questo non sia stato fatto. Adesso diventa difficile rimetterlo dentro perché lui non si piega e l'allenatore pretende spiegazioni. Se la moglie di Icardi dice che il marito fatica a far gol per la qualità dei compagni di squadra questo diventa un problema. Non credo che si voglia tenere viva questa situazione. Adesso non è facile perché se il giocatore non dice che gli dispiace diventa difficile".

Riguardo a eventuali paragoni con il caso Totti, in cui era coinvolto sempre SpallettiZaccheroni spiega: "Sulla gestione dei giocatori di grande personalità è chiaro che non è semplice, soprattutto se non giocano. Se giocano riesci a gestirla, non giocando diventa complicato. Icardi non mi sembra però abbia la personalità di Totti. Alla Juventus un ambiente diverso? I dirigenti cambiano, quando c'ero io alla Juventus c'erano altre persone al timone. Lo stesso vale per la mia esperienza all'Inter. Alla Juve certe cose non trapelano, all'Inter sono più vistose. Che lo spogliatoio nerazzurro sia più difficile degli altri è dimostrato dai risultati. Gli alti e bassi sono una costante negli anni. All'Inter manca uno zoccolo duro italiano all'interno dello spogliatoio".

Si passa poi all'analisi della sfida di ieri da parte della Lazio: "Ieri è stata molto elastica, razionale. Si è messa lì, ha fatto molta marcatura in area e poca a centrocampo perché i portatori di palla dell'Inter spesso si sono trovati a palla libera ma non hanno mai trovato la soluzione se non i cross. Grande merito alla Lazio e a Inzaghi".

Questione San Siro: "Le componenti le conosciamo: da una parte restare in una struttura che ha fatto la storia, dall'altra seguire l'evoluzione del calcio. I grandi club stanno facendo tutti uno stadio proprio per ottenere ricavi. La soluzione perfetta non c'è. Solo a pensarci che venga demolito San Siro mi viene male, ma la crescita del calcio e i conti economici prevedono questo. Io ragiono col cuore e quindi sarei per rimettere a posto lo stadio".

VIDEO - A L.A. FA QUASI TUTTO IBRA: QUASI-GOL DI "SCORPIONE" E DUE RIGORI CONQUISTATI E SEGNATI (CON SCAVETTO)

Sezione: News / Data: Lun 01 aprile 2019 alle 10:43
Autore: Mattia Todisco
vedi letture
Print