Renzo Ulivieri, presidente dell'AIC, è tornato a parlare del caso del giorno: Sarri-Mancini. "Partiamo col dire che su certi argomenti non è semplicemente il calcio italiano ad essere indietro ma tutto il Paese. Le cronache parlamentari di questi giorni, le divisioni politiche sulle unioni civili, sui diritti degli omosessuali, sono l’immagine precisa di cosa intendo".  
 
Senza buttarla in politica, Ulivieri, veniamo al sodo. 
"Il sodo è che quando Mancini, per contrapposizione, parla dell’Inghilterra, sostenendo che lì l’insulto di Sarri avrebbe avuto conseguenze durissime, penso che dica il vero. C’è una sensibilità diversa su questi temi. Anche se, aggiungo io, il politicamente corretto può fare più danni di un epiteto gridato a bordo campo, a fine partita. Detto tra noi, non penso che quella società post coloniale non conosca il razzismo...".  
 
Razzismo, omofobia: Sarri è colpevole? 
"Sarri ha sbagliato, non ci sono dubbi. Lo ha fatto in modo grossolano, andando ben al di là del dare dello “stronzo” a qualcuno, offesa ormai equiparata a un buongiorno. Per questo motivo dovrà pagare, e subito. Oltretutto il “fattaccio” è successo davanti al quarto uomo... Detto questo, io non mi sento di “impiccarlo” per una battutaccia. Conosco Sarri: lui razzista non è, poco ma sicuro. Per quanto riguarda il “frocio”, importante che si sia scusato, più volte, anche pubblicamente. Un atteggiamento che non basta ad assolverlo ma aiuta a guardare avanti".
 
Mancini merita piena solidarietà o avrebbe dovuto risolvere la questione tra campo e spogliatoio? 
"E’ una questione di sensibilità personale davanti all’offesa subita".  
 

 
 

Sezione: News / Data: Gio 21 gennaio 2016 alle 15:07 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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