Mentre esce nei cinema il suo nuovo film, 'Tutto il mio folle amore', già presentato in anteprima all’ultimo Festival di Venezia, Gabriele Salvatores parla ai microfoni di Sky Sport di calcio e in modo particolare del suo amore per l'Inter. Nato a causa di una contingenza un po' particolare: "Io arrivavo a Milano con il mio tifo per il Napoli, ma a scuola, al primo anno, a forza di mazzate, sono stato costretto a scegliere per una delle due squadre di Milano, o Milan o Inter e… ho scelto quella che aveva l’azzurro del Napoli nella maglietta. Lo confesso e può sembra strano a chi mi vede da sempre come un acceso interista, ma questa è la storia. E oggi devo dire che sono stato fortunato perché da lì è partita la grande Inter degli anni ’60 e da allora non sono mai più potuto tornare indietro. Al Napoli voglio bene, la squadra mi piace, ma ormai l’Inter è nell’anima". 

A proposito della squadra di Antonio Conte, Salvatores aggiunge: "Premetto che il calcio di adesso non è più quello di una volta per cui nel Milan c’erano i milanesi e nell’Inter gli stranieri, che quindi in nessuna squadra c'è la stessa rappresentatività cittadina, forse neppure la stessa fedeltà alla maglia. Oggi i calciatori sono professionisti che danno il loro meglio – o dovrebbero – ogniqualvolta cambiano squadra. Perciò, anche rispetto a Conte, io non ho avuto particolari problemi, lo considero un grande allenatore e noi avevamo bisogno di qualcuno così. Per cui sono stato contento del suo arrivo e vedo che anche tutti gli altri tifosi interisti sono stati contenti. Siamo una squadra che si sta formando e piano piano prende forma, abbiamo incontrato Barcellona e Juventus, ovvero due delle più grandi squadre d’Europa nel giro di quattro o cinque giorni. Col Barcellona siamo riusciti per un tempo a tenerli sulla corda e con la Juve per una mezz’oretta li abbiamo schiacciati nella loro area. Sinceramente sono già contento così. Poi è chiaro che rosichi e, ad essere sincero, soprattutto con la Juve. Le parole di Conte sui bianconeri e il gap? Certamente sarà stato un pungolo per la squadra. Poi c’è anche della verità in questo. Se loro sostituiscono un attaccante ed entra Gonzalo Higuain, non uno qualsiasi, allora il gap lo vedi; almeno sulle panchine, non ci sono paragoni. Detto questo le parole di Conte possono essere lette anche come un messaggio alla Società per l’acquisto di un attaccante o di un centrocampista in più. Forse in questo momento ci servirebbe un altro Lothar Matthäus".

Sezione: News / Data: Lun 28 ottobre 2019 alle 17:25
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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