Un miliardo e trecento milioni investiti, duecento calciatori acquistati, quindici allenatori assunti. E zero trofei. Questi i numeri fatti registrare dalla 'legione straniera" che si è appropriata di alcuni club di Serie A snocciolati stamane dell'edizione de La Repubblica. Nella quale si trova un'analisi approfondita sui flop a livello sportivo dei proprietari venuti dall'estero per cercare fortuna in Italia: "Tom Di Benedetto ( poi svanito) e James Pallotta aprirono le frontiere rilevando la Roma nel 2011 - si legge -. Seguirono Joey Saputo a Bologna, Erick Thohir e poi il gruppo Suning all’Inter fino a Li Yonghong al Milan: tutti salutati come i salvatori della patria, l’elettroshock esterofilo in grado di rinnovare il provincialissimo calcio tricolore. Non è andata così, i risultati sono rimasti gli stessi e il bilancio sportivo è nero: unica gioia, la promozione del Bologna in A ( e 2 tornei Primavera). Quello finanziario invece è in rosso. I Re Mida arrivati da oltre frontiera hanno perso 460 milioni". 

Nel caso specifico dell'Inter, la famiglia Suning, che ha scommesso sull’Inter 530 milioni in 19 mesi, sta battendo una strada diversa e nel 2017 le entrate sono cresciute del 33% grazie a marketing e sponsor. "Peccato che il balzo sia figlio dei 56 milioni per i diritti del nome sul centro d’allenamento e le sponsorizzazioni in Cina versati dallo stesso colosso di Nanchino. Che dovrà trovare altri investitori per diversificare rischi e entrate. Quest’anno ha l’obbligo di centrare il pareggio per non finire nel tritacarne del Fair Play e all’appello mancano circa 40 milioni. A Spalletti avevano promesso Di Maria e Pastore, poi ha scoperto di doversi accontentare di Karamoh e Cancelo. E a giugno il club può monetizzare le super-richieste per Icardi e Skriniar, incassando 160 milioni con cui rifare la squadra". 

Sezione: News / Data: Mer 07 febbraio 2018 alle 16:36
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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