Quanto vale la partecipazione all’Europa League per i club italiani? Secondo le rilevazioni effettuate da Pwc, Arel e Figc sulle ultime cinque stagioni e inserite nel Report Calcio 2017, la partecipazione all’Europa League non sembra essere stata un grande affare dal punto di vista economico per le squadre italiane. In media i 6 club italiani che dal 2011 al 2016 hanno preso parte alla vecchia Coppa Uefa, tra i quali anche l'Inter che in questo lasso di tempo ha preso parte per due volte alla manifestazione, arrivando dalla stagione precedente senza partecipazione alle coppe europee hanno visto i propri ricavi aumentare in maniera inferiore ai costi associati. L’impatto sui ricavi è stato in media positivo per circa 11,6 milioni, ma i costi della produzione sono cresciuti, sempre in media, di 18,5 milioni rispetto alla stagione precedente mentre il risultato netto ha registrato un peggioramento di 7,7 milioni.

Ancora più pesante il conto per i club qualificati all’Europa League ma che nella stagione precedente avevano disputato la Champions League (ai nerazzurri toccò nel 2012-2013): dal 2011 al 2016, il dato aggregato dei quattro casi parla di flessione dei ricavi di 39,9 milioni e peggioramento del risultato netto di 18 milioni. Il dato che però fa più riflettere è quello legato ai 9 casi in cui dal 2011 al 2016 una squadra italiana che aveva partecipato all’Europa League non ha preso parte alle coppe europee nella stagione successiva: in questa fattispecie, infatti, si sono registrati effetti positivi sul bilancio, con un risultato netto migliorato in media di 13,1 milioni. 

Sezione: News / Data: Lun 05 giugno 2017 alle 16:11 / Fonte: Calcioefinanza.it
Autore: Redazione FcInterNews.it
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