“Se penso al Mondiale? Se non fossi mai andato in nazionale direi di no. Ma dopo la convocazione, anche se ho ancora poche possibilità di farmi vedere fino al Mondiale, ci penso. Gioco la Champions e sono in una squadra che punta allo scudetto e sto avendo continuità, a differenza del finale della stagione scorsa…”. Diego Perotti punta a conquistare Russia 2018 con la maglia della Roma, dopo aver ritrovato continuità in campo rispetto alla stagione scorsa, quando sulla panchina giallorossa sedeva Luciano Spalletti, attuale allenatore dell'Inter: "Colpa sua? “Non direi 'colpa', sono scelte. Non so se con lui sarei rimasto: probabilmente no, non sarei rimasto - ha ammesso nell'intervista concessa a Il Romanista -. È vero che quel gol al Genoa mi ha cambiato molto. Il calcio a volte è ingrato,un episodio ti toglie tanto e un episodio ti restituisce tanto”.

Sulle avversarie in campionato: “La più forte è il Napoli nel modo di giocare, soprattutto quando non riesci a prendere palla. A me è capitato contro il Barcellona di Guardiola, tu andavi lì e non potevi fare nulla, magari il Napoli non ti fa sei gol, ma nel possesso palla sono molto vicini. Ma se giocano sempre gli stessi sentiranno un po’ di stanchezza. Finora hanno fatto un calcio bello ed efficace. Ha giocato bene, ha vinto e per questo sono davanti. Noi quest’anno abbiamo la squadra per vincere lo scudetto, anche se è vero che nella passata stagione non c’erano altre squadre come l’Inter. La Juve? Non mi sembra stia come le precedenti stagioni. L’ho battuta sia col Genoa che con la Roma, ma la vedo indebolita. Non tanto per i giocatori che restano fortissimi, come Higuain e Dybala, ma non vincono le partite con la stessa facilità che ha il Napoli che ti spacca la porta. Non è impossibile come negli altri anni. Certamente resta una delle più importanti del campionato”.

 

Sezione: News / Data: Lun 04 dicembre 2017 alle 10:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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