Alfredo Pedullà applaude l'Inter. L'operazione Eto'o-Ibrahimovic più 50 milioni è oggetto di elogio da parte del giornalista, tramite Datasport: "Ormai si fa mercato tutto l’anno. Non passa giorno senza novità, approfondimenti e indiscrezioni magari da tenere ancora segrete. Ogni tanto è giusto, sacrosanto, fermarsi e fare un punto della situazione. Rivisitando quanto è accaduto nelle ultime sessioni. C’è un affare che – analizzato a freddo – ha la patente di operazione-regina forse degli ultimi 20 anni. Mi riferisco al clamoroso trasferimento di Samuel Eto’o dal Barcellona all’Inter nell’estate del 2009. In cambio del cartellino di Zlatan Ibrahimovic e di circa 50 milioni nelle casse di Moratti.

Oggi Eto’o è l’attaccante che più di ogni altro sposta gli equilibri. In Italia e in Europa, in serie A e in Champions. Segna e fa segnare, partecipa e fa partecipare. Se non trova il gol, cosa più unica che rara, permette a qualsiasi compagno di inquadrare lo specchio, ultimo esempio – il più recente – la giocata che ha consentito a Pandev di sbancare Monaco di Baviera. Domanda: esiste un interprete decisivo come Samuel? Sì, possiamo fare qualche nome: Messi, Cristiano Ronaldo, magari Rooney quando sta bene ed è al top della condizione.

Nell’estate del 2009 il Barcellona avrebbe dovuto sapere che uno come Eto’o non si sarebbe smarrito per strada. Che sarebbe stato devastante, sempre. E quindi, pur avendo la smania di prendere Ibra (una smania che poi si è rivelata un flop) il signor Laporta ha dimenticato la calcolatrice. Sbarcando a Milano per il famoso summit con Moratti, si è fatto fregare in modo clamoroso. Pensava di realizzare l’affare, invece no. Laporta che si fa sbattere la porta in faccia è il massimo.

Eto’o più cinquanta milioni per Ibra: assurdo. Anche se sei in confusione, anche se hai dormito male nelle ultime cinque notti, anche se il tuo allenatore – l’eccellente Guardiola – ha dato il via libera all’operazione. Al massimo uno scambio alla pari, al massimo un conguaglio di cinque o dieci milioni. Ma cinquanta più Eto’o non esiste, autogol pazzesco. Una trattativa che puoi avallare soltanto se qualcuno ti garantisce la possibilità di riavere il malloppo nel giro di dodici mesi. Siccome nessuno avrebbe potuto garantire, sarebbe stato opportuno aprire gli occhi. E dire no all’Inter.

Dubito che in futuro ci sia un’operazione così conveniente per un club e traumatica per l’altro. Insomma, un affare così merita la copertina degli ultimi 20 anni di mercato. E nella vicenda Eto’o, il concetto va ribadito con forza, il Pallone d’oro lo avrebbe meritato di sicuro Moratti. Enorme plusvalenza e un fuoriclasse in nerazzurro: il massimo".

Sezione: News / Data: Sab 19 marzo 2011 alle 20:17
Autore: Fabrizio Romano
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