"Gravina in questo momento è sicuramente combattuto. Innanzitutto dall'evidenza, che porta a non ripartire, poi dalla necessità di andare avanti". Questo il pensiero del dirigente sportivo Pietro Lo Monaco, intervenuto sulle frequenze di TMW Radio per analizzare la possibile ripresa del campionato ai tempi del Covid-19: "La Serie A ha la necessità di chiudere il campionato per via dei diritti televisivi. E' uno spauracchio quello dei ricorsi. Oggi non c'è la possibilità di chiudere i campionati ma, visti i protocolli, forse solo la Serie A può rimettere in piedi la macchina, giocando a porte chiuse. Ma sarebbe un altro calcio. Il problema però sono i diritti televisivi. Per la Serie A, non riprendere sarebbe un default. Siamo in una situazione eccezionale. La pandemia sta mettendo l'economia in ginocchio ed è fuori luogo pensare che la macchina calcio possa avere dei privilegi. Servono soluzioni eccezionali a una situazione eccezionale". 

"La Spagna ha già deciso cosa succederà se i campionati non si possono continuare. Comanda il virus ora, ma si deve avere un programma su cosa può accadere nel caso non si riprenda - ha poi aggiunto -. Il calcio è uno sport di contatto, è inevitabile che ci siano delle cautele che possono presupporre anche la chiusura dei campionati. Di campionato ripreso poi si parlerebbe solo per la A, che fa bene a provare a riprendere l'attività. Ci si sta preparando anche all'eventualità di una non ripresa, che non è così lontana, vista la situazione. Se dovessimo avere una ricaduta, sarebbe il panico più totale. Quale presidente si prende la responsabilità di rimettere insieme la squadra, con il rischio di nuovi casi e con il rischio di essere perseguito penalmente? La situazione è drammatica, non sarà facile riprendere. In Nba hanno avuto il coraggio di fermarsi e rideterminare tutto. Si può fare. Si possono utilizzare questi mesi per rifare il look al calcio italiano".

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Sezione: News / Data: Mar 21 aprile 2020 alle 05:30 / Fonte: TMW
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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