Massimiliano Mirabelli, ex Inter e ora ds del Milan, è tornato a parlare e lo ha fatto alla Gazzetta dello Sport.

Parte del futuro è legato al settlement agreement: preoccupato?
"Noi siamo, e saremo, all’interno delle regole e dei paletti Uefa. La nostra macchina di costruzione andrà avanti, senza preoccupazioni".

La Uefa ha dei dubbi su Li Yonghong, che da voi dista migliaia di chilometri: è un problema?
"Per nulla. A me non sposta niente: i soldi arrivano regolarmente e poi c’è David Han Li, molto presente e grande intenditore di calcio. Inoltre ha il pregio di non interferire mai col lavoro altrui".

Ci dica la verità, quali sono i suoi reali rapporti con Fassone?
"Siamo una coppia di fatto, due corpi e un’anima. Non si fa nulla, se non condiviso. Il resto sono illazioni".

Avete fatto un gran mercato, ma poi si assiste a trasferimenti come quello di Coutinho: guerra impari.
"Il calcio italiano si deve inventare qualcosa se vogliamo che non riaccada ciò che è appena successo con la Nazionale. Un’idea potrebbe essere: nessun limite agli extracomunitari, rose da 25 e obbligo di 6 italiani in campo. In questo modo tutti i club dovrebbero guardare con più attenzione al settore giovanile, a partire dalle categorie inferiori, e i soldi girerebbero all’interno del nostro movimento. Un circolo virtuoso".

Sezione: News / Data: Gio 11 gennaio 2018 alle 14:29 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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