De Siervo: "Nessuno è contro la Juve, ma per vendere il prodotto serve un campionato competitivo"

L'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo,  fa un quadro della situazione in via Rosellini nel suo intervento a Radio Anch'io Lo Sport, partendo dalle recenti dimissioni di Micciché da presidente dell'assemblea e dai tentativi per farlo tornare sui propri passi. "Esiste un'iniziativa diretta del presidente del Brescia, Massimo Cellino, che ha inviato una lettera ai colleghi chiedendo al presidente Micciché di dare una disponibilità e sostenerlo in largo anticipo, manifestando l'apprezzamento per il lavoro di questi mesi. Dall'altro lato anche il presidente Cairo ha evidenziato questa esigenza - dice De Siervo - Il perché di questa fretta per arrivare a una decisione entro il 2 dicembre andrebbe chiesto al presidente federale Gravina. Si è deciso per una road map molto stretta. Bisogna avere dei professionisti che lavorano per vendere i diritti nel mondo. Questa scelta è stata fatta dalla Lega. Quello che il Consiglio Federale ha ribadito è che nulla può essere contestato alla struttura. Spero che settimana prossima le difficoltà possano essere risolte".

Si parla quindi della competitività del campionato italiano. "Nessuno è contro la Juventus, ma a noi serve un campionato competitivo e con tanti gol. Per troppo tempo si è visto un calcio con troppi tatticismi e quindi più difficile da vendere. Per fortuna i numeri di ascolto e di presenza allo stadio stanno crescendo". Quindi i diritti tv: "Come sapete il nostro è l'unico grande torneo europeo in cui la determinazione dei compensi è gestita da una legge. Siamo lontani dal livello delle inglesi che divide i diritti tv in parti uguali", dice De Siervo, che oggi presenzierà all'assemblea di Lega in cui verranno presumibilmente tracciate le linee guida per il prossimo bando.  

In ultimo il capitolo razzismo: "Stiamo lavorando col ministero a un protocollo per poter vedere le immagini dei facinorosi che dovessero rendersi protagonisti di episodi di razzismo e permettere alle squadre di procedere al Daspo".

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