"Chissà se lunedì 23 marzo sarà davvero l’ultimo atto di Calciopoli con la Cassazione". Lo scrive La Repubblica sulla sua edizione on-line. "Calciopoli è stato lo tsunami del calcio italiano: ha lasciato, oltre alle condanne, anche strascichi di veleni e tante ombre. La Suprema Corte può seguire due strade: 1) Non luogo a procedere per avvenuta prescrizione. 2) Annullamento del giudizio “con rinvio”: per chi ha rinunciato alla prescrizione (vale a dire gli ex arbitri De Santis, Dattilo e Bertini) ci sarebbe quindi un nuovo processo davanti alla corte d’appello di Napoli. Per Moggi, Giraudo, Mazzini, Lotito, Della Valle, Mencucci, Pairetto e c. invece la vicenda giudiziaria si chiuderebbe lunedì a Roma. Ma molto dipenderà dalle motivazioni perché in ballo c’è ancora, da anni ormai (esattamente dal 14 novembre 2011), un contenzioso fra Juventus e Figc, con il club bianconero che ha chiesto al Tar del Lazio un risarcimento danni da 443 milioni, richiesta che, se accolta, metterebbe in ginocchio la Figc (che fattura circa 160 milioni all’anno…). Ma anche Carlo Tavecchio ha minacciato a sua volta una causa alla Juventus, con richiesta di risarcimento addirittura superiore ai 443 milioni. Il club bianconero non ha mai risposto a questa minaccia, e fra Tavecchio e Andrea Agnelli ci sono stati diversi incontri (abbastanza cordiali). Ma, come detto, dipenderà molto, se non tutto, non solo dal dispositivo, che dovrebbe arrivare lunedì sera, ma soprattutto dalla motivazione, che arriverà chissà quando. Il club di Andrea Agnelli, che su questo fronte è assai agguerrito (mica come certi suoi predecessori…), è stato assolto sia in primo che in secondo grado a titolo oggettivo e civile e adesso (soprattutto in caso di annullamento con rinvio dei ricorsi di Moggi e Giraudo) potrebbe anche tentare la strada di chiedere alla giustizia sportiva la revisione del processo sportivo del 2006 (in base all’articolo 39 del codice di giustizia sportiva) e la restituzione (oppure la non assegnazione) dei due scudetti che gli erano stati tolti (e uno, quello del 2006, fu assegnato dai “saggi” di Guido Rossi all’Inter, mossa criticata, in netto ritardo come gli capita sovente, anche dallo stesso Palazzi). Ecco perché non è affatto detto che si chiuda lunedì. Come accennato, Calciopoli lascia non poche ombre, sia a livello di giustizia sportiva che ordinaria: c’è chi ha pagato duro, chi (magari) il giusto e chi niente. Giandomenico Lepore, capo della Procura di Napoli e ora in pensione, di recente ha detto: “Calciopoli è stata una bella inchiesta, purtroppo boicottata dalla fuga di notizie. Secondo alcuni alimentata dagli stessi magistrati, ma io lo escludo categoricamente, perché soprattutto quando ancora siamo nelle fasi di indagini la fuga pregiudica le indagini stesse. Noi abbiamo accertato le responsabilità penali di una squadra di Serie A e stavamo arrivando a un’altra squadra milanese… E, tolto il Milan, resta l’Inter no? Però molti verbali vennero rubati e pubblicati in un vero e proprio volumetto e questo rovinò l’indagine. La Juventus fu la prima della quale accertammo delle responsabilità, ma gli imbrogli non erano solo della Juventus. E c’era anche un importante giro di soldi”. E chissà se adesso, dopo 9 anni, ci sarà una coda…".

Sezione: News / Data: Sab 21 marzo 2015 alle 15:20
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
vedi letture
Print